Grana padano Dop sperimenta la blockchain nella filiera del grattugiato

2019-05-10T12:40:07+02:0010 Maggio 2019 - 12:40|Categorie: Formaggi|Tag: , , , |

Desenzano del Garda (Bs) – “Abbiamo deciso di sperimentate la blockchain per la filiera del grana padano perché vogliamo garantire ai consumatori, con lo strumento più evoluto, la massima qualità che i ‘copioni’ di ogni genere non possono offrire. E condividere queste tutele con tutti i soggetti della filiera in ogni passaggio”, spiega il direttore generale del Consorzio tutela grana padano, Stefano Berni (in foto). Che annuncia così l’impegno nella sperimentazione della nuova procedura informatica nella filiera del grana padano grattugiato. Per il Consorzio, la blockchain aumenterebbe il livello di trasparenza attraverso l’immodificabilità dei dati inseriti da: allevatore, trasportatore del latte, trasformatore, stagionatore e grattugiatore per ogni confezione. Inoltre, faciliterebbe i controlli periodici attraverso i virtual audit, consentirebbe agli operatori della filiera di inserire i dati direttamente in blockchain, rendendo possibile operare in modo completo sui flussi dei dati e sui sistemi informatici con la supervisione del sistema da parte di ChoralTrust di Csqa, da anni l’ente certificatore della produzione di grana padano.

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