Caffè: la pandemia aumenta il consumo di monorigine (+35,1%) e Arabica 100% (+17,3%). I dati Iri

2021-01-27T10:13:34+02:0027 Gennaio 2021 - 10:13|Categorie: Grocery|Tag: , , , |

Parma – Nel 2020 il comparto della prima colazione è cresciuto del 6% a valore, arrivando a muovere circa 10 miliardi di euro in Italia. E’ quanto emerge dalla ricerca Iri, presentata dalla senior manager Daniela Tazzer durante il webinar ‘Snack&Breakfast at home: il futuro post pandemico del caffè, dolci e marmellate’, realizzato da Cibus Lab in collaborazione con Gdo News. All’interno del settore, la categoria con la maggior incidenza è quella relativa ai preparati per bevande calde (19%), tra cui il caffè. La pandemia ha favorito il segmento della prima colazione e l’andamento è andato di pari passo con le restrizioni nazionali. Il 2019 ha registrato un rallentamento nella domanda di grani, capsule e macinati, a tal punto che il 51% delle referenze è stato venduto perché promozionato. Il remote working e la didattica a distanza, invece, hanno incrementato la richiesta di caffè, con un picco di vendite per cialde e capsule. Aumenta anche il consumo di caffè monorigine (+35,1) e miscela Arabica 100% (+17,3%). Il decaffeinato, che ha un’incidenza dell’8% su tutto il comparto, registra una crescita del +13,7%, mentre il caffè biologico rileva un +7% a fronte di un’incidenza dello 0,6%.

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