Meda (Mb) – Sono sempre stato a favore della logica: due popoli due stati. Difficile non schierarsi con Israele per la strage compiuta da Hamas nei confronti di 1.400 coloni. Come pure difficile non schierarsi con i palestinesi dopo la controffensiva israeliana che ha semidistruttto Gaza. La situazione è dunque complessa e non priva di sfaccettature. Ma non si risolve con i boicottaggi. Sono dunque totalmente d’accordo con Coop quando dice: “Tutte le scelte di acquisto o di ‘non acquisto’ sono legittime; strumentalizzazioni e interpretazioni non corrette sono ingiustificate”. Anche perché se dovessimo estendere la pratica ‘boicottaggio’ dovremmo coinvolgere: le banane del Venezuela (per il regime Maduro), tutti i prodotti provenienti dalla Cina (per la persecuzione degli uiguri), i sigari e il rhum (per il regime cubano). La lista potrebbe allungarsi. Evitiamo dunque questi diktat dal sapore vetero-nazista. In fondo i primi boicottaggi vennero attuati dalle camicie brune nei confronti dei negozianti ebrei. Fu l’inizio dell’Olocausto. Non lo dimentichiamo.
