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Italmercati / Ismea: “L’ortofrutta italiana vale 18,9 miliardi”

2025-10-23T12:34:54+02:0023 Ottobre 2025 - 12:34|Categorie: Ortofrutta|Tag: , , , , |

Roma – L’ortofrutta è il primo comparto dell’agricoltura italiana all’ingrosso con 18,9 miliardi di euro, oltre un quarto del valore della produzione agricola (28%). Lo afferma il report ‘Rigenerare il fresco, i mercati all’ingrosso tra innovazione e sfida dei consumi’, realizzato da Italmercati e Ismea, in collaborazione con il Censis. In un decennio il valore della produzione ortofrutticola è aumentato di oltre il 50% e il nostro Paese è tra i principali produttori mondiali di mele, uva, arance, kiwi, pesche, albicocche, angurie, nocciole e pomodoro da industria, con un elevato numero di certificazioni Ig che valgono 372 milioni di euro. Come si legge nel report, nel 2024 sono stati raccolti circa 24,6 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli (+4% rispetto al 2023). Le principali categorie di prodotti sono gli ortaggi in pien’aria (22%), pomodoro da industria (21%), frutta fresca (19%), agrumi (13%), frutti ortivi (7%), ortaggi in coltura protetta (6%), patate (6%), uve da tavola (4%), frutta a guscio (1%) e legumi secchi (1%).

Per quanto riguarda la trasformazione industriale, con 1.650 imprese e circa 11,3 miliardi di euro, secondo Federalimentare il settore copre il 6% del fatturato dell’industria alimentare nazionale. In questo ambito, grazie al pomodoro da industria, l’Italia è il primo fornitore mondiale di conserve di pomodoro. Ma i risultati positivi sul fronte della bilancia commerciale si devono a tutte le produzioni: con un valore complessivo di esportazioni di ortofrutta fresca e trasformata pari a 12,3 miliardi di euro nel 2024 e un peso del 18% sul totale, il comparto si conferma come la prima voce dell’export agroalimentare italiano. Nel complesso, la crescita delle esportazioni nel 2024 rispetto al 2023 è stata pari al 6,4% in volume e al 5,4% in valore. La crescita in valore è stata uguale per l’ortofrutta fresca e quella trasformata (+5,4%), mentre quella dei volumi è stata maggiore per i freschi (+8,8%).

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