Milano – Il fresco a peso variabile continua a rappresentare una presenza costante sulle tavole delle famiglie italiane, come testimoniano i 118,3 atti d’acquisto nel 2025. In crescita rispetto ai 111,5 del 2024, nonostante una spesa media per atto pari a 10,26 euro in lieve contrazione rispetto al valore registrato lo scorso anno (10,44 euro). I dati – risultato di un’analisi condotta da YouGov, punto di riferimento nell’ambito delle ricerche sul largo consumo – riflettono le tendenze comuni a tutti i beni di largo consumo. Negli ultimi anni, infatti, stando agli analisti di YouGov gli italiani hanno reagito all’inflazione cercando di contenere la spesa per singola occasione riducendo la quantità di prodotti acquistata e aumentando inevitabilmente la frequenza degli acquisti per continuare a soddisfare le proprie esigenze.
L’incidenza a valore del fresco a peso variabile mostra una flessione di lungo periodo, legata soprattutto alla concomitante crescita registrata nel peso fisso, e si sta stabilizzando intorno al 27%. Mentre superano la metà del totale complessivo (57,2%) i carrelli che contengono prodotti a peso variabile. Tra i comparti l’ortofrutta è quello che genera il maggior traffico (26,7% del totale Fmcg), mentre il pesce registra la spesa media per atto d’acquisto più elevata (13 euro), seguito dalla carne (11 euro).
“Per la distribuzione moderna, i freschissimi a peso variabile rappresentano un comparto strategico, sia per la loro incidenza sulla spesa complessiva, sia per la capacità di attrazione legata all’elevata frequenza d’acquisto”, sottolinea Stefano Vitangeli, senior consultant di YouGov. “Inoltre, costituiscono non solo un driver competitivo all’interno del canale moderno, ma anche un’opportunità di sviluppo, considerando che coprono solamente il 69,8% degli acquisti delle famiglie per la rilevanza ancora significativa dei canali tradizionali”.