Rezzato (Bs) – “Non è per niente facile seguire i costanti cambiamenti nelle preferenze di consumo dei nostri clienti! Occorre grande flessibilità da parte degli imprenditori, ma anche una forza lavoro all’altezza. E questo secondo aspetto è parecchio problematico, specialmente nel settore lattiero caseario”. Con questa constatazione, Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio, ha aperto il proprio intervento durante la tavola rotonda che si è svolta in occasione del convegno di Assocaseari lo scorso 25 novembre.
“Il prodotto va raccontato, spiegato e amato: così si fa la differenza!”, afferma Prampolini. E racconta la sua esperienza nei propri punti vendita: “Una volta all’anno, dedico una mattinata al taglio a mano del Parmigiano Reggiano. Io stessa apro la forma e la porziono, mentre racconto il prodotto. In questo modo, riesco a vendere fino a sei forme di Parmigiano in una sola mattinata. E i clienti nemmeno badano al prezzo. Ma il problema è che oggi il personale ha un turnover altissimo, ha una scarsa preparazione e spesso non ha nemmeno voglia di apprendere. È quindi molto difficile seguire le tendenze di consumo! Peraltro la distribuzione è in una fase di grandissima evoluzione, in cui la personalizzazione dei punti vendita tende a scomparire”.
“Dobbiamo fermarci e pensare a come gestire il ricambio generazionale nei negozi specializzati e il turnover di personale nei punti vendita”, conclude Prampolini. “Dobbiamo far riavvicinare le persone al nostro mestiere. Il mio sogno è che avvenga una vera rivalutazione del lavoro del bottegaio, altrimenti rischiamo, a brevissimo, di perdere il racconto, attraverso le persone, della storicità dei nostri prodotti”.