Palermo – In seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale sulle produzioni biologiche dello scorso settembre, le associazioni dei coltivatori siciliani temono la drastica riduzione della produzione di frumento bio in Sicilia. Il decreto prevede, infatti, che la medesima specie possa essere coltivata sulla stessa superficie solo dopo l’avvicendarsi di almeno due cicli di colture principali di specie differenti. Ettore Pottino, presidente Confagricoltura Sicilia spiega: “I vincoli pedoclimatici del territorio siciliano rendono estremamente difficoltosa l’individuazione di coltivazioni principali alternative al grano duro. Pertanto è necessario che venga concessa la possibilità di coltivare tale specie ad anni alterni, al fine di mantenere vitali intere comunità rurali che da essa dipendono”. Il parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao si schiera a favore degli agricoltori siciliani: “No alla follia del grano seminato ogni tre anni, la Regione ci metta una pezza. Farò barricate per tutelare aziende siciliane”. A fine ottobre è stato convocato un tavolo tecnico da cui è emersa la volontà unanime di presentare richiesta ufficiale al Mipaaft per la concessione di una deroga.
Grano duro biologico: a rischio la produzione in Sicilia
Margherita Luisetto2018-11-07T12:46:09+02:007 Novembre 2018 - 14:00|Categorie: Bio, Mercato, Pasta e riso|Tag: ettore pottino, grano duro bio, ignazio corrao|
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