Meda (Mb) – Nell’Eurozona rallenta la corsa dell’inflazione (6,9%). Registrano, di contro, un aumento record i prezzi dei beni alimentari (+15,4%). Mentre quelli energetici scendono addirittura dello 0,9%. A rivelarlo gli ultimi dati resi noti da Eurostat relativi al mese di marzo 2023. Quali le ragioni di tali incrementi? Stando a un articolo pubblicato dalla Bce, ripreso da Milano Finanza, i profitti unitari (ossia il surplus operativo lordo rispetto al valore aggiunto reale) hanno contribuito per più della metà alla pressione sui prezzi, mentre il costo del lavoro unitario per meno del 50%. “In particolare, i profitti delle imprese sono cresciuti molto più del costo del lavoro in alcuni comparti. Tra il Q1 e il Q4 2022 i profitti unitari nel settore agricolo, ad esempio, hanno messo a segno un +25%, mentre i salati solo incrementati solo del +2%, riporta Milano Finanza. “I margini delle imprese sono saliti oltre per via della speculazione di alcuni, ma anche perché i minori costi alla produzione si trasferiscono lentamente lungo la filiera”, spiega la Bce. “Dovrebbe essere chiaro ai produttori che le strategie basate su prezzi elevati che aumentano i profitti e l’inflazione possono rivelarsi costose per loro”.
