Roma – “L’accordo raggiunto tra Ue e Usa evita un’escalation tariffaria che avrebbe rischiato di compromettere ulteriormente gli scambi commerciali transatlantici. Tuttavia, non possiamo ignorare le molteplici incognite che gravano sull’agroindustria italiana” dichiara Silvio Ferrari, presidente di FederPrima, la federazione Italiana delle imprese dei cereali, della nutrizione animale e delle carni costituita da Assalzoo, Assocarni e Italmopa, aderente a Confindustria, commentando l’intesa sul nuovo assetto doganale (leggi qui).
In riferimento alla possibilità del principio di dazio zero reciproco su determinate categorie merceologiche, che rappresenterebbe un passo avanti nella liberalizzazione degli scambi, Ferrari sottolinea: “Si tratta di un principio significativo, ma prima di trarne valutazioni positive è fondamentale comprendere quali settori ne beneficeranno concretamente, e se l’agroindustria italiana sarà inclusa tra questi”. Come si legge nel comunicato di FederPrima, in assenza di dati ufficiali e di una chiara definizione delle categorie esentate, per ora non è possibile esprimere una valutazione realistica sull’impatto economico dell’accordo. “Chiediamo massima trasparenza da parte delle istituzioni e l’apertura immediata di tavoli di confronto con le rappresentanze produttive” conclude Ferrari. È infine indispensabile che, nell’ambito degli accordi sui dazi, si tenga conto delle numerose barriere non tariffarie (sanitarie, tecniche e amministrative) che continuano a ostacolare gli scambi e penalizzano in modo strutturale l’export italiano.