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Agroalimentare, la filiera è prima in Italia per contributo al Pil. L’analisi della Rome Business School

2024-11-12T10:08:39+02:0012 Novembre 2024 - 10:08|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Milano – Il settore agroalimentare in Italia è al primo posto tra le filiere per contributo al Pil. Con un contributo che vale 4,5 volte quello dell’automotive, 4,4 quello dell’arredo e del design e 2,3 volte quello del fashion. Queste tra le analisi del report ‘Settore food in Italia. Trend di consumo e modelli di business’ curato da Valerio Mancini, direttore del Centro di ricerca divulgativo di Rome Business School. Nel 2023, l’industria food & wine made in Italy ha infatti messo a segno ricavi per 193 miliardi di euro.

Una cifra trainata principalmente dall’export, che lo scorso anno ha superato i 46 miliardi di euro. L’agroalimentare italiano mantiene il primato in diversi settori industriali, secondo Teha (giugno 2024). L’Italia domina l’industria pastaria con il 73% del fatturato Ue e ha un ruolo importante nell’industria vitivinicola con il 28%, dietro alla Francia (36%) e davanti alla Spagna (20%). Nei prodotti da forno e biscotti, l’Italia genera il 21% del fatturato europeo, superando Germania (16%), Spagna (13%) e Francia (12%). Tuttavia, la Germania guida nel segmento dolciario con il 27% contro il 16% dell’Italia.

Guardando però al livello di produttività della filiera, si legge nel report della Rome Business School, l’Italia si colloca al 15esimo posto in Europa con una media di 45mila euro per addetto, inferiore alla media UE-27 di 52mila (-13%). “Se la filiera italiana volesse raggiungere la produttività media della top-10 dei Paesi più produttivi in Ue (da 45mila euro per addetto a 80mila euro per addetto), dovrebbe più che triplicare la dimensione media delle imprese del settore (da 3 milioni di euro medi per azienda a 10,1 milioni)”.

 

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