De Castro: “L’Europa non può più dettare le regole del commercio mondiale, deve puntare sulla reciprocità”

2024-11-12T10:30:40+01:0012 Novembre 2024 - 10:30|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , |

Roma – Paolo De Castro, già europarlamentare ed ex ministro dell’Agricoltura, oggi presidente di Filiera Italia, dichiara al Sole 24 Ore che Trump si è mosso con “calcoli precisi” nel suo primo mandato. Prendendo di mira con i dazi il primo esportatore di un determinato prodotto. Scelse così di colpire il vino francese, mentre “l’Italia era prima nell’export di formaggi e liquori e fu colpita su questi due settori specifici”. Oggi, però, “sul mercato americano c’è stato il sorpasso del vino italiano su quello francese” e il nostro Paese “rischia di trovarsi i dazi anche in questo comparto”.

“Io credo che la bandiera della nuova commissione europea deve essere il principio di reciprocità: dobbiamo chiedere ai Paesi terzi, che esportano i loro prodotti dentro i confini Ue, di rispettare gli standard ambientali, di lavoro minorile e di carattere fitosanitario che sono in vigore nell’Unione. Una cosa che peraltro non è nuova nelle politiche europee. Non siamo nell’anno zero della reciprocità“, continua De Castro. Una reciprocità che “non è protezionismo, è evitare la concorrenza sleale per esempio di chi sfrutta il lavoro minorile o non investe nella tutela dell’ambiente”.

De Castro sottolinea poi che lo scenario è molto diverso rispetto ad alcuni decenni fa: “E’ finita l’epoca in cui l’Europa rappresentava il 50% del commercio mondiale e poteva dettare le regole in giro per il mondo, convinta che gli altri si sarebbero adeguati. Oggi il peso delle economie Ue è profondamente cambiato: non possiamo più imporre le nostre regole, dobbiamo contrattarle”.

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