Ferrara – L’offerta di albicocche per il 2024 sarà di poco superiore alle 210mila tonnellate, allo stesso livello dello scorso anno, ma al di sotto del potenziale produttivo (intorno a 300mila tonnellate). Queste le stime del Cso Italy. Tra le cause, fattori ambientali come mancato soddisfacimento del fabbisogno freddo, in particolare nelle regioni meridionali, e andamento climatico sfavorevole durante la fioritura, specialmente al Nord. Il dato però è influenzato anche dalla diminuzione delle superfici investite, circa 18mila ettari, -4% rispetto al 2023.
Inverno mite e maltempo durante la fase di fioritura sono all’origine del calo produttivo anche in Francia (-30% rispetto alle 88mila tonnellate del 2023) e in Grecia, con un raccolto stimato di 87.500 tonnellate (-6%). Il resto del continente europeo sembrerebbe, in base alle stime, essere in linea con le ultime annate, con un raccolto previsto di 524mila tonnellate.
La Spagna, invece, ha una produzione attesa di 134mila tonnellate, in crescita di quasi il 50% rispetto al 2023, particolarmente scarso, segnando però anche +28% rispetto alla media 2018-2022.