Bene, molto bene l’afflusso dei buyer. Scarsi e costosi i servizi. Qualche lamentela per lo spostamento dei padiglioni. La fiera tedesca si conferma un evento strategico per le aziende italiane e non. Anche se qualcuno non la pensa così… Il nostro pagellone.
Di Angelo Frigerio
Parliamoci chiaro: Anuga è e rimane un punto di riferimento fondamentale nel panorama fieristico internazionale. Un must per molte aziende che qui ritrovano o trovano buyer provenienti da tutto il mondo con cui fare business. Permangono però diverse ombre sui servizi offerti in fiera, scarsi in alcuni casi, e sui costi dell’indotto: alberghi e ristoranti. Anche la calendarizzazione andrebbe modificata: il sabato e la domenica andrebbero eliminati. Sono il retaggio dei tempi in cui la presenza di grossisti e normal trade era preponderante. Oggi non è più così: i compratori della Gd arrivano il lunedì e martedì soprattutto. Quattro giorni sono più che sufficienti, iniziando di lunedì. In Italia qualcuno (leggi Tuttofood) ci ha già pensato…
I SERVIZI
Numerose le lamentele per il trattamento subito il giorno prima della fiera. Molti allestitori hanno dovuto aspettare ore prima di portare nel loro stand i prodotti. Completamente assente la moquette. Certo si tratta di una spesa importante e poco ecologica, ma anche il decoro ha il suo valore. Ci segnalano inoltre un’incursione dell’Asl tedesca in uno stand con il tentativo di ‘sequestro’ di alcuni prodotti, considerati non commestibili. Alcune spese sono poi eccessive: per montare un tubo dell’acqua ci vogliono 479 euro… Bene i servizi igienici, sempre molto puliti e ordinati.
Voto: 4,5
SABATO E DOMENICA: NO GRAZIE
Anuga inizia di sabato e dura cinque giorni. L’avvio però è lento, complice il week end lungo, cominciato con la festa della Riunificazione di venerdì 3 ottobre. Un evento che si celebra ogni anno per ricordare l’unione delle due Germanie, Est e Ovest, avvenuta dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989. Ci si è messa anche una maratona, la domenica mattina, con gli atleti che hanno invaso il centro di Colonia e le strade adiacenti. Solo nel pomeriggio si è visto un consistente afflusso di visitatori.
Voto: 5
Un’immagine dei corridoi vuoti. La foto è stata scattata alle 11.00 di domenica
GRANTERRE, IL GRANDE ASSENTE
Un’assenza che fa rumore, quella di GranTerre ad Anuga. L’azienda raggruppa marchi come: Parmareggio, Casa Modena, Senfter, Agriform, Teneroni, LiberaMente e Parmacotto. Ed è certamente un punto di riferimento assoluto per il mercato italiano e internazionale. La decisione ha colto di sorpresa molti operatori del settore. La scelta, secondo voci solitamente bene informate, è dovuta a una diversa strategia aziendale. Anche per il prossimo Sial, il salone che si svolgerà a Parigi nel mese di ottobre del prossimo anno, si annunciano defezioni importanti. Generalizzando, si tratta di segnali significativi nei confronti del sistema fiera. Che va forse ripensato, in funzione dei cambiamenti in atto sia da parte degli operatori che dei consumatori.
Voto: SV
GLI SPOSTAMENTI NEI PADIGLIONI
Significative le novità, a livello di padiglioni, viste in fiera. Con questa edizione, Anuga Fine Food condivide il Padiglione 1 con Anuga Alternatives, che celebrerà il suo debutto come nuova fiera specializzata in proteine vegetali, di insetti, di alghe e di funghi, nonché in carne coltivata in vitro. Il precedente padiglione di Anuga Meat del 5.2 è diventato il nuovo centro di Anuga Fine Food, che sarà direttamente collegato ad Anuga Fine Food nei Padiglioni 1 e 10.2 e raggrupperà l’area Fine Food nella parte sud del quartiere fieristico. I salumi sono stati spostati dal padiglione 5.2 al padiglione 7, insieme ad Anuga Drinks. Scelta che ha fatto discutere e incazzare parecchi espositori. Si preannuncia una lettera per rispostare le aziende di salumi nel ‘vecchio’ padiglione 5.2. Anche Anuga Hot Beverages è stata spostata nel padiglione 8. Da sottolineare la scelta corretta di spostare le aziende con prodotti alternativi alle carni nel padiglione dell’organic. Nella scorsa edizione la presenza di aziende di quel settore aveva suscitato malumori diffusi.
Voto: 5
Le aziende del beverage nel padiglione 7
LA CRISI DEL SISTEMA GERMANIA
La crisi, in Germania, si sente e si vede. La si respira parlando con taxisti, camerieri, gente del posto. L’economia tedesca è in contrazione da due anni consecutivi: il Pil reale è sceso di circa -0,3 % nel 2023 e -0,2 % nel 2024 rispetto all’anno prima. Per il 2025 si prevede una stagnazione: essenzialmente Pil= 0 o molto vicino allo zero. I consumi interni non riescono a trainare la crescita. L’inflazione, pur in discesa, mangia il potere d’acquisto: nonostante i salari in aumento, gli incrementi dei prezzi (specialmente nei servizi e nel settore alimentare) pesano molto. Gli ordini industriali sono scesi per mesi, con forte pressione soprattutto dal calo della domanda estera. La disoccupazione è in aumento: la Germania ha superato i 3 milioni di disoccupati in certi mesi (es. agosto), con tasso intorno al 6,3-6,4 %. Il deficit pubblico resta elevato: per il 2024 circa 2,8 % del Pil; per il 2025 attorno al 2,7 %. La ripresa è attesa solo dal 2026, quando si prevede un Pil in aumento moderato (+1,1 %) grazie a miglioramento della domanda interna e, solo parzialmente, delle esportazioni. Da segnalare il racconto di un amministratore delegato italiano di ritorno da Anuga: “Ho perso un aereo che mi doveva riportare in Italia. Ho così deciso di prendere il treno. Un’esperienza disastrosa: ritardi e una prima classe molto peggiore di una seconda italiana”. Una situazione, quella delle FS tedesca, drammatica. Tanto che hanno dovuto affidare la gestione della rete ferroviaria a un nuovo manager. Si chiama Evelyn Palla. E’ italiana…
Voto: SV
I BUYER ITALIANI
Li abbiamo visti soprattutto il lunedì e il martedì. Compratori di Prix, Eurospin, Esselunga, Coop Alleanza, Coop Lombardia e altre insegne sono stati avvistati in giro per la fiera. Alcuni in visita a clienti, altri alla ricerca di prodotti nuovi. Come mi ha confidato il buyer di una importante catena del Nord: “Non è la mia fiera di riferimento ma una visita ad Anuga è sempre preferibile farla”.
Voto 7
LA RESSA DEI BUYER
Il lunedì e il martedì (ma meno delle scorse edizioni), come da tradizione, hanno fatto registrare l’ennesimo record di Anuga. Numerosissimi i buyer presenti in Fiera con file da mezz’ora agli ingressi (vedi foto). Con corridoi ingolfati sin dalle prime ore della mattina. Da sottolineare la presenza di molti compratori dell’Est Europa come pure dell’Oriente. Numerosi i cinesi presenti nel padiglione delle carni, sempre affollatissimo in tutti i giorni della manifestazione. Un ottimo segnale per la fiera e per il mercato. Anche se la presenza massiccia nei due giorni a inizio settimana conferma il giudizio sull’esigenza di spostare le date di svolgimento in avanti, eliminando il sabato e la domenica.
Voto: 8
STINCO, WIENER SCHNITZEL, KARTOFFELN E CELIACHIA
Cosa mangiamo stasera? E’ la domanda che i visitatori di Anuga si fanno spesso dovendo passare dai quattro ai cinque giorni a Colonia. Domanda non banale in quanto la prima sera, al ristorante, ordini stinco e la seconda Wiener Schnitzel, con le immancabili kartoffeln. La terza sera diventa problematica la scelta… E tutto con un costo dai 70 euro in su. Molto peggio per i celiaci. Difficile trovare ristoranti che propongano menù ad hoc. E anche per chi lo fa, la contaminazione è dietro l’angolo. Forse in Germania il problema non è sentito. Stanno tutti bene. Beati loro… Da segnalare inoltre l’impennata dei prezzi degli alberghi. Sproporzionata rispetto ai servizi offerti.
Voto: 4+