Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: cresce l’export di latte sfuso, polvere e burro

2016-04-22T10:40:44+02:0022 Aprile 2016 - 10:40|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , , |

Cremona – Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli di Assocaseari fanno il punto sulle dinamiche che hanno caratterizzato il mercato lattiero caseario nel corso dell’ultima settimana. Latte crudo offerto tra 20 e 22 centesimi in Europa, con punte di 8,5 centesimi di euro per lo scremato. In crescita le esportazioni di latte sfuso, polverre e burro. Di seguito il commento integrale:

· Da maggio, le latterie del Nord-Germania pagheranno il latte un prezzo di 0,21 euro alla stalla. Molti ritengono che, dopo il picco di produzione, tra maggio e giugno in Germania, vi sarà un
calo della raccolta anche perchè siamo a livelli molto bassi. Offerte di crema ancora intorno ad 1,06 euro, ma si sono sentiti prezzi molto più bassi. Per quanto riguarda il latte liquido, il crudo offerto tra 20 e 22 centesimi di euro, lo scremato addirittura a 8,5 centesimi di euro (prezzi franco Nord Italia). Aumento delle esportazioni di latte sfuso del 57,3% e della crema del 21,1%, di cui circa il 30% destinato alla Cina.
· Anche questa settimana, consegnate allo stoccaggio privato altre 5.700 tons di burro, di cui la metà proveniente dall’Olanda. In totale, da gennaio ad oggi sono state consegnate 60.911 tons.
Anche per il burro, l’export a febbraio è aumentato notevolmente: +24,4% anno su anno, +44,9% nel confronto tra febbraio 2016 e lo stesso mese del 2015. Bollettini invariati, anche se a Kempten più di qualcuno ha chiesto un aumento delle quotazioni. Per quanto riguarda i prezzi di mercato, invece, ci sono da registrare piccoli aumenti.
· Malgrado sia stato pubblicato il nuovo regolamento, questa settimana sono state offerte, con il sistema di aggiudicazione al ribasso, oltre 22.600 tons all’intervento, ad un prezzo compreso tra
155 e 169,80 euro. La comunità le ha accettate tutte. Le esportazioni di latte in polvere sono aumentate del 4,3% anno su anno, e del 9,3% nel confronto tra febbraio 2016 e lo stesso mese del 2015. La gran parte di polvere esportata è andata in Algeria, Indonesia e Cina. Abbastanza stabili le esportazioni di latte intero in polvere: +0,2% anno su anno e +0,8% feb. 16/feb. 15. In questo questo caso, il grosso è andato in Oman, Algeria e Nigeria.
· Le esportazioni di siero in polvere sono aumentate del +7,7% anno su anno, e del 19% feb. 2016 su feb. 2015.
· L’aumento delle esportazioni sia del latte in polvere che di burro porta molto ottimismo su una parte degli operatori, anche se l’altra parte, in maniera molto più fredda, dice che comunque l’aumento della produzione che vi è stata in Europa è di gran lunga superiore all’aumento dell’esportazione. Ciononostante, tutti gli operatori sono dell’avviso che ormai sia stato toccato il fondo, non solo per il latte in polvere ma anche per il burro. E credono tutti in un’inversione di tendenza a partire da agosto. Mi permetto di far presente che dopo un periodo così depresso, il primo accenno di inversione di tendenza avrà un effetto psicologico molto forte.
· Questa settimana sono state stoccate 3.480 tons di formaggio, tutte in Gran Bretagna, mentre i quantitativi offerti dall’Italia non sono ancora stati pubblicati. Dal 15 febbraio 2016, sono state
ammassate in totale 39.961 tons, delle quali 23.478 tons in Italia. Quotazioni medie comunitarie in calo. Bollettini italiani stabili; le uniche variazioni riguardano una diminuzione di 10 centesimi di euro per il provolone, sia valpadana Dop che no, alla Borsa merci di Cremona e una diminuzione di 0,05 centesimi di euro per il grana padano alla Borsa merci di Mantova. Le esportazioni di formaggio sono aumentate del 17,6% anno su anno e del +3,4% feb. 2016/feb. 2015. Le principali destinazioni nel primo bimestre 2016 sono Stati Uniti (che importa circa un quinto del formaggio comunitario), Giappone e Svizzera.

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