Bertinelli (Consorzio Parmigiano Reggiano): “Italian sounding, un danno da 2 miliardi di euro”

Reggio Emilia – “Per quanto riguarda il Parmigiano Reggiano Dop, la maggior parte dei casi di Italian sounding consiste nel fenomeno dell’evocazione/imitazione del nome: operatori di tutto il mondo cercano infatti di sfruttare la notorietà e l’ottima reputazione del nostro prodotto richiamandone, con diverse modalità, la denominazione. Sono comuni anche i casi di prodotti trasformati che, in etichetta, segnalano impropriamente la presenza di Parmigiano Reggiano, per trarne un indebito vantaggio”, ha spiegato Nicola Bertinelli, a proposito di Italian sounding, nel corso del Dairy Summit che si è svolto martedì 24 novembre. “Il fenomeno ha una dimensione economica rilevante: il Consorzio stima, infatti, che il giro d’affari del falso parmesan, considerando soltanto l’area extra Ue, sia pari a due miliardi di euro, circa 200mila tonnellate di prodotto, vale a dire 15 volte il volume del Parmigiano Reggiano Dop esportato. I casi sono distribuiti un po’ ovunque nel mondo ma sicuramente Stati Uniti e Canada rappresentano i Paesi extra Ue più colpiti da questo fenomeno”. Bertinelli ha inoltre spiegato che, secondo le rilevazioni del Consorzio, due terzi dei consumatori americani, a cui è stato sopposto un prodotto parmesan, ha dichiarato di ritenerlo di provenienza italiana, nonostante l’indicazione ‘made in Wisconsin’. “Per questo motivo il Consorzio del Parmigiano Reggiano si batte affinché, anche fuori dall’Unione europea, il nome parmesan possa essere utilizzato solo per l’autentico prodotto Parmigiano Reggiano”, conclude Bertinelli. “Altrimenti, non saranno solo le aziende italiane a subire un danno, ma tutti i consumatori americani che vengono ingannati perché acquistano un fake nella consapevolezza di acquistare il vero Parmigiano Reggiano”.

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