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Birra: in Italia calano vendite (-6,6%) ed esportazioni (-7,4%)

2023-10-02T15:32:08+02:002 Ottobre 2023 - 15:32|Categorie: Beverage|Tag: , , |

Milano – Nei primi otto mesi del 2023, in Italia, le vendite di birra sono calate del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Passando da 11.478.966 hl a 10.728.522 hl. A mettere a segno una flessione è anche l’export. Che nel primo semestre del 2023 ha subito una decrescita del 7,4% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente (da 1.865.640 hl a 1.727.522 hl). Questi i dati riportati da Assobirra, associazione che riunisce e rappresenta il 92% della birra prodotta e venduta in Italia.

Causa di questi rallentamenti, secondo Assobirra, gli effetti del cambiamento climatico sulla filiera ma anche l’aumento generalizzato dei prezzi e dei materiali necessari alla produzione della bevanda. Il vetro, ad esempio, ha visto crescere il costo di approvvigionamento di circa +40% nel corso del 2022 e del +20% ad inizio 2023. Ad aumentare anche i prezzi del malto d’orzo (+44%), del mais (+39%) e dell’alluminio (+20%). Viste le difficoltà che il comparto si sta trovando ad affrontare, Assobirra da tempo chiede al Governo e al Parlamento una riduzione limitata ma strutturale delle accise che gravano sulla birra. Tenendo conto anche del fatto che, dal 1° gennaio 2024, riaumenteranno le accise per la bevanda. Che a inizio 2023, e solo per l’anno in corso, con il Decreto Milleproroghe sono arrivate a 2.97 euro per ettolitro.

“Con un mercato birrario italiano già in forte contrazione, tornare ad aumentare le tasse sarebbe incoerente e controproducente per tutta la filiera brassicola”, evidenzia Alfredo Pratolongo (in foto), presidente di AssoBirra. “È quindi importante che il Governo prosegua nel cammino intrapreso fermando gli aumenti previsti e proseguendo il percorso di riduzione. II settore birrario sta inoltre perdendo la propria competitività rispetto all’estero, dove diversi Paesi pagano accise anche quattro volte inferiori alle nostre. Uno stimolo fiscale avrebbe il merito di rendere più competitivi gli operatori italiani sui mercati internazionali. Per garantire competitività e occupazione chiediamo al Governo di utilizzare la leva fiscale inserendo nella prossima Legge di Bilancio un calendario di riduzioni delle accise per il prossimo triennio per ridare slancio a un comparto fiore all’occhiello dell’economia italiana”.

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