Blogger all’attacco di Cibus. Immediata la riposta degli operatori

2012-05-15T13:04:24+02:0015 Maggio 2012 - 13:04|Categorie: Dolci&Salati, Formaggi, Salumi|Tag: , , |

Parma – A pochi giorni dalla chiusura dei padiglioni di Cibus, edizione che ha registrato la generale soddisfazione di operatori e organizzatori, la polemica corre sul web. Il blog Dissapore riporta in prima pagina un pezzo, a firma Lucia La Gatta, dal titolo piuttosto eloquente: “Lo strombazzamento di Cibus 2012 è come potete immaginare, inimmaginabile”. E anche l’attacco dell’articolo non lascio molto spazio ai dubbi: “Recita spavaldo, con quel riconoscibile tono da velina, l’attacco del pezzo sul Cibus 2012 della Gazzetta di Parma […] Intanto, qualche perplessità si solleva se – come sempre accade – quando c’è un evento di questo tipo e la pubblicità scorre a fiumi (facciamo a rigagnoli, dài), soprattutto nelle pagine locali dei quotidiani locali, non se ne parla che bene o benissimo. Pubblicità in pagina… soldi nelle casse del giornale che “ergo” difficilmente potrà scrivere con occhio “obiettivo” di quel che gira intorno. E allora spesso è più facile saltare a piè pari l’appuntamento, mettere in pagina il comunicato stampa di chiusura inviato dal solerte ufficio stampa e via…avanti un altro”. L’articolo fa riferimento anche ad un post comparso sul blog del giornalista Luca Conti, che scrive: “L’impressione che ho avuto, al contrario dei giornalisti della Gazzetta di Parma (la cosa mi consola), è stata di una triste e desolata area in fase di desertificazione. Stand ridotti ai minimi e parecchi assenti tra i big, poca affluenza, soliti problemi organizzativi, prezzi troppo elevati per il livello complessivo dei servizi offerti, copertura internet pessima se non assente… e come se non bastasse… persino le hostess erano sotto tono”. Non si fa attendere la reazione di operatori e visitatori presenti in Fiera, che raccontano una ben diversa realtà. “C’erano tanti piccoli e grandi produttori che presentavano la loro linea commerciale, te la facevano assaggiare e ti facevano i preventivi. Cibus è sempre stato questo e sempre lo sarà. C’erano molti prodotti interessanti fra l’altro, stano che Dissapore non ci abbia fatto nemmeno un articolino”, commenta Daniele. Aggiunge sagacemente Luca: “E più facile contestare che girarsi “enne” metri quadri di esposizione. Poi leggere “copertura internet pessima se non assente… e come se non bastasse… persino le hostess erano sotto tono” mi fa sbellicare dalle risate”. Rincara Mauro: “Invece di parlare di quello scrivono gli altri, sarebbe bello argomentare su quello che si è visto in fiera. E’ stata la prima volta per me e sono rimasto soddisfatto, tanta gente genuina, simpatica e buongustaia”. E ancora Silvia Bellini: “Ho visitato la manifestazione in quanto produttore di macchinari per il riempimento. Forse il mio occhio era più “tecnico” di quello di un “buyer” ma l’ho trovata interessante e con persone disponibili. Il mio giudizio è più che positivo”. Non manca il commento di un buyer, Irene Stein, di ritorno da Parma, che aggiunge: “Scopo principale della fiera è connettere l’area produttiva a chi deve acquistare. Io come buyer sono andata per lavorare. I contatti ci sono stati, e tornata in ufficio questa settimana sto già approfondendo quelli che ci interessano”. E proprio a Irene Stein – che altrove sullo stesso blog scrive di sè: “Ho lavorato (e lavoro) come buyer freschissimi in tre catene della Gdo. Le prime due sono Gigante e Sma” – vale la pena affidare la chiosa su questa piccola polemica 2.0: “Ve ne prego..basta gossip. Badiamo al sodo, una volta tanto…”
(AR)

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