Roma – Intervenuto con un videomessaggio nel corso di un forum sulla sostenibilità organizzato da Confindustria Bergamo, Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, parla di transizione green e industria 5.0.
“Da sole, le imprese italiane non saranno in grado di far fronte alla transizione green. Solo il Fit for 55 [il pacchetto di riforme e regolamenti economici promulgato dall’Ue, ndr] richiederà all’Italia investimenti per 1.110 miliardi e il Pnrr italiano rappresenta solo il 3,7% del fabbisogno di investimenti diretti, cui aggiungere i costi indiretti”, riporta il Sole 24 Ore citando Bonomi. C’è dunque bisogno, secondo il presidente di Confindustria, di un piano di investimenti per la transizione 5.0 – indipendente dalla logica degli aiuti di Stato – che dia risorse direttamente alle imprese a livello Ue.
“L’Europa dovrebbe agire compatta – prosegue Bonomi –perché il suo assetto non sembra essere adeguato ad affrontare le sfide in termini di competitività con Stati Uniti e Cina”. Secondo il manager, le politiche di divieti, i bandi e gli obiettivi stringenti messi in campo dall’Ue rischiano di indebolire il tessuto industriale. Per di più, la mancanza di una visione strategica a livello europeo starebbe lasciando liberi alcuni stati, come Francia e Germania, di agire in maniera autonoma e “il prevalere di egoismi rischia di essere una minaccia non solo per l’industria italiana, ma per le fondamenta dell’Europa stessa”. Occorre dunque un piano di cooperazione fra i Paesi per “una crescita costante, duratura e sostenibile”, conclude Bonomi, “che può essere realizzata solo puntando sull’industria, che è il motore della crescita”. In questo senso si sta muovendo Confindustria “per portare avanti proposte di politica industriale che rendano la transizione green e digitale una grande opportunità per creare benessere diffuso”.
