Bruxelles-Londra – L’accordo siglato il 19 maggio tra Regno Unito e Unione Europea in occasione del primo ‘Summit tra la Gran Bretagna indipendente e gli alleati in Europa’ – come lo ha definito il premier inglese Keir Starmer – rammenda alcuni degli strappi inferti dalla Brexit. Sono stati infatti annunciati passi avanti sostanziali nei rapporti bilaterali su temi come la difesa, l’energia, le migrazioni e il commercio, anche in ambito agroalimentare.
In particolare, questo si traduce nella dichiarata intenzione di: semplificare e velocizzare le procedure di import/export, con la rimozione di molte barriere tariffarie e non tariffarie; la riduzione dei costi per le imprese; l’armonizzazione degli standard sanitari e fitosanitari.
Inoltre, l’eventuale meccanismo di risoluzione delle controversie si baserebbe sull’arbitrato, con la Corte di giustizia dell’Unione europea come ultima autorità competente sulle questioni di diritto dell’Ue. L’intesa prevede anche il prolungamento per 12 anni, quindi fino al 30 giugno 2038, del pieno accesso reciproco delle acque per la pesca. Un tema particolarmente sentito per le aziende ittiche francesi.