Sermide (Mn) – “La corsa dei listini delle carni bovine in Borsa merci a Modena può essere letto positivamente solo da un osservatore che non conosce la realtà del comparto, perché quella che manca oggi è la redditività per gli allevatori. Il costo dei ristalli dalla Francia è diventato insostenibile sul piano economico e difficile anche dal punto di vista di reperimento dei vitelli da ingrassare. Prova ne è il fatto che gli stessi francesi stimano un calo delle vacche nutrici nell’ordine di un milione di unità. Per non parlare delle nuove rotte commerciali che vedono sempre più rafforzarsi le vendite in Spagna, dove i controlli sanitari sono più morbidi rispetto all’Italia”.
Massimiliano Ruggenenti, presidente del Consorzio lombardo produttori di carne bovina, non nasconde la sua preoccupazione al portale Teseo by Clal: “I costi di gestione delle stalle sono cresciuti così tanto che più di un allevatore chiude o passa in soccida, perché non riesce più ad affrontare le spese quotidiane”.
Per il Consorzio lombardo produttori di carne bovina servirebbe un progetto articolato per incrementare il tasso di approvvigionamento (salito nel 2024 al 51,7%, ma ancora lontano dal garantire un equilibrio interno) e ridurre le importazioni dall’estero, coinvolgendo le stalle da latte e rilanciando sia gli allevamenti di pianura che le aree svantaggiate dove poter ripristinare i pascoli.