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Carne coltivata, l’Italia ha violato la procedura Ue

2024-02-01T15:37:01+02:001 Febbraio 2024 - 15:21|Categorie: Carni, in evidenza|Tag: , , , |

Bruxelles (Belgio) – La legge italiana che vieta la carne coltivata avrebbe violato la normativa europea. L’Ue ha infatti bocciato la notifica della normativa promossa con il ddl Carloni, chiedendo al nostro Paese una rendicontazione delle modifiche al disegno di legge. “Il 29 gennaio 2024 la Commissione ha chiuso la procedura di notifica sul portale Tris sulla legge italiana che vieta le carni coltivate. Questo perché l’Italia ha adottato il testo prima della scadenza del periodo sospensivo previsto dall’articolo 6 della direttiva Tris. Pertanto, e alla luce della pertinente giurisprudenza della Corte di giustizia, la Commissione invita l’Italia a informarla del seguito dato”, ha spiegato a LaPresse una portavoce della Commissione. La norma violata cui si fa riferimento è l’articolo 6 della direttiva Ue 2015/1535, secondo cui un disegno di legge considerato non in linea con il mercato unico europeo va sottoposto altri agli Stati membri, attraverso la procedura Tris, prima della sua approvazione. A partire dalla data di notifica del progetto scatta un periodo di tre mesi, nel corso del quale lo Stato membro notificante non può adottare la regolamentazione tecnica in questione. Questo intervallo di tempo è stabilito per consentire alla Commissione e agli altri Stati membri di esaminare il testo notificato e rispondere adeguatamente. Nel periodo intercorso, invece, il nostro parlamento avrebbe proceduto ad approvare definitivamente la norma. Si paventa ora il rischio dell’apertura nei confronti del nostro Paese di una procedura d’infrazione.

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