Bruxelles (Belgio) – L’Ue registra numeri negativi con import ed export di carne suina nei primi sei mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023. Le importazioni sono diminuite di 3.500 tonnellate (frattaglie comprese), arrivando a 69.900 tonnellate. Il Regno Unito, che rimane il principale fornitore con 48.900 tonnellate e una quota di mercato del 70%, registra un calo di 3.500 tonnellate (numeri riportati da EuroMeat). Al secondo posto si trova il Cile, con volumi cresciuti notevolmente negli ultimi due anni fino ad arrivare alle 10.500 tonnellate del primo semestre 2024. Calano, invece, i numeri della svizzera: 4.400 tonnellate in meno su base annua, arrivando a 5.800 tonnellate; la quota di mercato è passata dal 14% all’8%.
Calate anche le esportazioni: -4%, arrivando a 1,93 milioni di tonnellate nel primo semestre 2024. La crescita dei volumi acquistati dagli Stati Uniti e da altri paesi del Sud-Est asiatico non è riuscita a compensare, infatti, il calo di Cina e Giappone. Nonostante questo, la Cina rimane la destinazione principale per la carne suina Ue, con una quota di mercato del 29% e un volume totale di 550mila tonnellate (-13% rispetto allo scorso anno). Unica nota positiva, per quel che riguarda il mercato cinese, sono le frattaglie, aumentate di 10mila tonnellate arrivando a quota 316mila. In generale, il calo delle esportazioni ha influito negativamente sui prezzi della carne suina.
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