• Grano duro

Commodity agricole, scorte ridotte e prezzi volatili anche nel 2023

2022-10-12T10:20:41+01:0012 Ottobre 2022 - 10:20|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Roma – Condizioni climatiche avverse, conflitto in Ucraina e aumento del prezzo dell’energia continuano a mettere sotto pressione i mercati agrifood. E dopo la ‘tempesta perfetta’ del 2022, si prospettano tensioni e volatilità anche nel 2023. È ciò che è emerso nel corso della 12esima edizione di ‘Commodity Agricole’, l’evento organizzato da Unione Italiana Food in collaborazione con Areté, piattaforma dedicata alle informazioni e previsioni sulle commodity.

“Quest’anno la parola che più si sente è differenziazione: per commodity, per gruppi di commodity e, in taluni casi, per aree geografiche”, spiega a Italia Oggi Mauro Bruni, presidente di Areté. “Non c’è tregua quindi per chi opera sui mercati agrifood. I mercati faranno fatica anche nel 2023 a ricostituire livelli adeguati di scorte, condizione che aiuterebbe a contenere la volatilità di prezzo”.

Il clima pone sotto stress il comparto dei cereali, con una conseguente riduzione delle scorte per mais, frumento tenero, frumento duro e riso, soggetti anche nel 2023 a una continua volatilità. Prezzi fortemente variabili anche per semi e oli vegetali (olio di palma e di girasole, in primis). Il cui prezzo, negli ultimi due anni, ha raggiunto rialzi vertiginosi del 300%. Continua lo stato di tensione dello zucchero, le cui quotazioni, in Italia, si confermano ai massimi storici. Nel comparto di latte, derivati e uova, invece, i prezzi si mantengono in tensione a fronte di una produzione minore per via di caro energia, mangimi, meteo avverso e aviaria.

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