Asti – La denominazione Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg chiude il 2022 a quota 102,7 milioni di bottiglie prodotte, in crescita dello 0,5% sul 2021 e del 22% rispetto all’immediato pre-Covid, sulla base delle fascette di Stato consegnate lo scorso anno. +11% per l’Asti Spumante, a 67 milioni di bottiglie, mentre rallenta il Moscato d’Asti (-14%, 36 mln), complice la contrazione degli ordini – dopo il boom del 2021 – del mercato statunitense. La performance dell’export rilevata da Istat su tutto il 2022 mostra +16,2% a valore (168 milioni di euro) e +8,3% a volume per l’Asti Spumante. “Siamo molto soddisfatti per i numeri dello Spumante, che prosegue la sua progressione positiva con il miglior risultato a volume dal 2013”, commenta Lorenzo Barbero, presidente del Consorzio Asti Docg, che raggruppa 1013 aziende consorziate divise tra 50 case. “La battuta di arresto del Moscato d’Asti a nostro avviso è fisiologica e paga l’exploit del 2021, anno record della Docg; ma considerando le medie degli ultimi cinque anni il dato è perfettamente in linea. In generale, apprezziamo lo sviluppo della piazza italiana (+11%) a riprova di come anche le scelte di promozione operate nell’ultimo triennio stiano andando nella giusta direzione”.
