Consorzio Valpolicella: volano domanda e valore, ma pesano i rincari delle materie prime

2021-11-11T14:04:33+02:0011 Novembre 2021 - 14:04|Categorie: Vini|Tag: , , , |

Verona – Vola il mercato dei vini della Valpolicella, con gli imbottigliamenti in crescita in doppia cifra come pure il prezzo medio delle uve e dello sfuso. Secondo il Consorzio, gli imbottigliamenti complessivi per l’immissione del prodotto sul mercato sono cresciuti del 16% nei primi 10 mesi di quest’anno rispetto al pari periodo 2020, con l’Amarone a fare la parte del leone (+30,2%, l’equivalente di 15 milioni di bottiglie nei primi 10 mesi dell’anno), il Valpolicella Ripasso a +14,7% e il Valpolicella a +7,1%. Una chiusura di anno da ricordare, che rischia però di trasformarsi in agrodolce a causa dell’aumento senza precedenti delle materie prime legate alla produzione e alla commercializzazione del vino. È il quadro tracciato dal Consorzio vini Valpolicella con l’analisi degli ultimi dati di filiera, che restituiscono una denominazione in piena salute ma minacciata da una congiuntura che rischia di provocare distorsioni di mercato.
“Una recente inchiesta del Corriere Vinicolo – ha detto il presidente del Consorzio vini Valpolicella, Christian Marchesini (in foto) – ha stimato in 800 milioni di euro la ‘bolletta’ supplementare per il settore vino data dall’effetto combinato di shortage e rincari di materie prime e trasporti. Una minaccia che ci troverà preparati, forti di un mercato estremamente favorevole e di una filiera che è tornata in equilibrio grazie a politiche di contenimento attuate negli ultimi anni, a partire dalla riduzione delle rese, fino al blocco degli impianti. Per questo oggi i produttori sono nelle condizioni di far valere i propri fondamentali e non rivelarsi l’anello debole di una fase commerciale delicata”.

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