Contratto industria alimentare (5)/I sindacati: “L’accordo vale fino al 2023, non esiste altra intesa”

2020-08-05T10:30:47+01:005 Agosto 2020 - 10:30|Categorie: Mercato|Tag: , |

Milano – È stato siglato nella notte del 31 luglio il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare 2019-2023 tra Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Unionfood, Ancit e AssoBirra. A renderlo noto, i sindacati di categoria che dopo due giorni di ulteriori negoziazioni non-stop hanno portato a termine un accordo che riconosce un aumento salariale di 119 euro a regime; a questo si aggiungono 5 euro di welfare e 30 euro che verranno erogati a tutti i lavoratori per i quali non viene svolta la contrattazione di secondo livello. “Si tratta di un contratto qualificante e di grande valore”, affermano i segretari generali Onofrio Rota (Fai), Giovanni Mininni (Flai)e Stefano Mantegazza (Uila). “In questi 9 mesi di trattativa – spiegano – abbiamo fatto tutto il possibile per tenere unite le controparti in un unico tavolo, ma le divisioni tra le diverse associazioni di imprese all’interno di Federalimentare non si sono ricomposte”. I segretari, infatti, fanno sapere che le altre associazioni hanno abbandonato il tavolo poco prima della conclusione della trattativa, “scelta incomprensibile, dal momento che con le stesse sono stati concordati tutti i miglioramenti normativi e l’incremento del trattamento economico minimo”. I sindacati concludono nel precisare che, “avendo da oggi un contratto valido fino al 2023, non esiste altra intesa per i comparti dell’industria alimentare: il contratto di riferimento per chiunque vorrà rinnovarlo sarà quello siglato questa notte”.

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