Coop for Africa e Coop for Ucraina: raccolti quasi 3 milioni di euro

2022-12-14T09:43:25+02:0014 Dicembre 2022 - 09:43|Categorie: Retail|Tag: , , |

Roma – Le campagne di solidarietà di Coop #coopforucraina e #coopforafrica di fine 2021 e 2022 a favore dell’agenzia Onu per i Rifugiati – Unhcr, la Comunità di Sant’Egidio e Medici Senza Frontiere, hanno complessivamente raccolto quasi 3 milioni di euro grazie al contributo delle cooperative e a quello di quasi 216mila donatori. A distanza di alcuni mesi dalla conclusione delle raccolte, spiega una nota della catena, è doverosa una rendicontazione su come siano stati impiegati i fondi affidati alle tre realtà partner dell’iniziativa.

In Ucraina, con diverse tipologie di interventi di assistenza e protezione della popolazione civile, Unhcr è riuscita a raggiungere e aiutare oltre 3 milioni di persone. Ha consegnato 489 convogli di aiuti umanitari nelle aree più colpite e ha assicurato beni essenziali per la sopravvivenza, tra i quali cibo e abiti invernali, a oltre 1 milione di persone. Sant’Egidio, presente in Ucraina dal 1991 con una rete di comunità composte da cittadini ucraini, ha distribuito tra i rifugiati interni alimentari, vestiario, saponi, detersivi. Sono state così raggiunte 110 località in quasi tutte le regioni del Paese, comprese quelle oggetto di conflitto, e anche 150 strutture sanitarie a Kiev, Kharkiv, Donetsk e Mykolaiv.

La donazione di Coop ha poi contribuito all’attivazione del treno-clinica di Medici Senza Frontiere: un convoglio di emergenza che viaggia e trasporta ad Ovest del Paese i pazienti e le persone fragili come anziani, bambini, malati oncologici, dando loro la possibilità di non interrompere i cicli di cura molto spesso vitali. Oltre a accogliere e assistere i feriti nel conflitto armato.

Per quanto riguarda la campagna per le vaccinazioni in Africa, prima di tutto sono stati realizzati importanti attività per l’informazione della popolazione sui benefici della vaccinazione che vanno dalla formazione dei volontari alla creazione e diffusione di materiale informativo distribuito alle popolazioni, dai programmi radiofonici che parlano della malattia alle cliniche mobili collocate in luoghi estremamente popolari come mercati e porti. Oltre alla vaccinazione di 300mila persone, si è investito sulle attrezzature per mantenere la catena del freddo e inceneritori per lo smaltimento dei materiali di scarto e sulla formazione di medici e infermieri locali.

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