ESTERI
Corte di giustizia europea/Ogm: gli stati non possono bloccare le coltivazioni autorizzate a livello comunitario

2012-09-07T11:09:51+02:007 Settembre 2012 - 09:30|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Lussemburgo – La Corte di giustizia europea si è espressa sulla vicenda della Du Pont Pioneer a cui, nel 2008, il ministero delle Politiche agricole aveva respinto l’autorizzazione per la messa a coltura di mais Mon 810. Ora, invece, la Corte di giustizia ha ribadito che la coltivazione di colture Ogm autorizzate a livello comunitario non può essere limitata o vietata negli stati membri, né sottoposta a un regime di autorizzazione nazionale, né tanto meno respinta come accaduto in Italia con la Du Pont Pioneer. A cui, appunto, il ministero aveva risposto di non poter procedere all’istruttoria nelle more dell’adozione, da parte delle regioni, delle norme idonee a garantire la coesistenza [tra colture convenzionali e biotech, ndr] tra colture. In Italia, infatti, la legislazione sulla coesistenza delle colture è infatti affidata alle singole regioni. Per  Pioneer la sentenza della Corte di giustizia europea ”ristabilisce chiarezza sui requisiti normativi per la semina di colture Ogm” nell’Ue, e ”riafferma il diritto degli agricoltori alla semina di mais geneticamente migliorato”. Quanto alle norme di coesistenza ”non sono vincolanti per la coltivazione di colture geneticamente migliorate nei Paesi dell’Ue”.  La sentenza è quindi motivo di ”grande soddisfazione – afferma per Du Pont Pioneer Paolo Marchesini – in quanto vede confermate e avvalorate posizioni e argomentazioni che l’azienda ha sostenuto nel corso degli anni, in merito alla coltivazione di piante geneticamente migliorate in Europa”. (NC)

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