Cun 5 settembre. Altri 4 centesimi per il pesante Dop (+15,2% da inizio luglio), la filiera è sotto pressione

2024-09-05T15:47:48+02:005 Settembre 2024 - 15:47|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: |

Parma – Il leggero rallentamento di settimana scorsa (+3,3 cent) si è rivelato un’illusione. La previsione di inizio agosto di uno dei più importanti operatori della filiera, che aveva ipotizzato 2,08 euro/kg come punto di arrivo della crescita estiva del prezzo del suino, era decisamente ottimista, dal punto di vista del contenimento dei costi di produzione dei prodotti di carne suina. Forse a rimuovere ogni tipo di freno all’aumento, che a questo punto rischia di sfuggire al controllo, è stato il boom di contagi all’interno degli allevamenti suini del Nord Italia, che costituisce un pericoloso salto di livello per quanto riguarda la diffusione della Psa e che minaccia un’ulteriore riduzione del parco suinicolo italiano. Fatto sta che oggi la Cun stabilisce in 4 centesimi l’aumento del costo del vivo, sia nel circuito Dop che in quello non tutelato, e fa volare la quotazione di riferimento del pesante Dop a 2,183 euro/kg, ormai a soli 14,6 centesimi dal record assoluto stabilito il 21 settembre dell’anno scorso, quando con una forbice si era raggiunto il valore medio di 2,329. Difficile che si sfondi quel muro (12 mesi fa alla prima quotazione di settembre il maiale italiano valeva 2,276, quest’anno siamo ancora sotto), ma in pochi si aspettavano un avvicinamento così consistente a questa quota. Anche perché le ripercussioni sui tagli sono ancora più violente del previsto. Nelle ultime settimane, solo per citare i casi più eclatanti, le cosce sono aumentate di 20/25 centesimi, spalle e triti di 45, pancettoni di 39 e pancette di 61 (!). Con la coppa per stagionatura assestata da un mese alla quota record di 7,70. Un vero e proprio bagno di sangue, che sta mettendo sotto seria pressione i trasformatori. Con i 4 centesimi odierni, l’aumento del vivo è quantificabile in un +15,2% da inizio luglio.

Torna in cima