Parma – Continua la fibrillazione estiva sul costo del suino vivo. Ieri la Cun di Parma ha raggiunto un compromesso: gli aumenti richiesti dagli allevatori sono stati ‘contenuti’ in 2 centesimi (che per il pesante Dop valgono l’1%), ma come massimo di una quotazione a forbice che registrato, come minimo, lo stesso prezzo di settimana scorsa. La nuova quotazione quindi è di 1,914/1,934 euro/kg per la classe più costosa. Il bollettino non riporta neanche la definizione ‘tendenza di mercato’, dove le parti solitamente concordano una dicitura descrittiva (‘in rialzo’, ‘stabile’, ‘in ribasso’, ecc…), ieri significativamente vuota. É la terza forbice dell’anno, e si tratta di un compromesso con l’obiettivo di contenere, almeno per Ferragosto, la tendenza che sta portando il suino vivo italiano Dop verso il muro storico dei 2 euro/kg. Colpisce anche la quotazione del non tutelato, che con la forbice supera gli 1,80 euro/kg, 6,9% in più del vivo spagnolo. Anche questo dato descrive bene la velocità elevatissima con cui i prezzi del vivo stanno salendo in Italia.
