Parma - Il brusco rallentamento del calo della quotazione del vivo, che ha perso soltanto 1 centesimo nelle ultime due settimane, si riflette solo sulla sostanziale tenuta dalle cosce fresche. È vero che la pesante non tipica cala di 4 centesimi, e che quella Dop lo fa di 2, scendendo per la prima volta sotto
Parma - Ora i ribassi sui tagli iniziano a essere continui. Fermo restando il baluardo costituito dalla coppa (stabile a 6,15 euro/kg da inizio gennaio, ultima variazione addirittura al rialzo), oggi tutti gli altri, con la sola eccezione del lardello e della macelleria fresca, calano. In centesimi, le cosce Dop fanno -3 la pesante e
Parma – 3,4 centesimi, ovvero 0,1 cent in più di settimana scorsa. È il calo del prezzo del suino vivo dopo la seduta odierna della Cun a Parma. La velocità rimane abbastanza costante. Sono 21,5 in meno dal 2 novembre, il giorno del picco (2,327-2,331): il 7,3%. Senza correzioni di rotta, il costo del maiale
Parma - Nonostante il vivo cominci a calare (leggi qui), i macelli continuano a tenere duro sul fronte tagli freschi. Non accennano a scendere i tagli più costosi: coscia pesante Dop a 6,16 euro/kg e coppa rifilata a 6,12 euro/kg rimangono i capisaldi del listino di riferimento. Aumentano ancora i tagli 'minori': la pancetta, in
Parma - La seduta Cun sul suino vivo del 2 novembre sancisce una forbice che recita 2,327/2,331 euro/kg per il pesante Dop, 2,267/2,271 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg, 2,142/2,146 euro/kg per il non tutelato più costoso. Passa quindi un aumento che, se pesato, è identico a quello di settimana scorsa (0,2 centesimi),
Parma – Che il maiale italiano sia il più costoso d’Europa è ormai assodato. Che stia continuando a salire quando gran parte della suinicoltura europea stia abbassando le sue quotazioni è un’altra certezza che sta orientando molte scelte di mercato. Oggi la Cun sul suino vivo, però, accanto alla conferma della tendenza, regala una piccola
Parma - Mentre in Germania la quotazione della carcassa perde altri 5 centesimi, arrivando a 2,20 euro/kg, il vivo italiano vede aggiungere altri 0,8 centesimi alla sua spirale al rialzo, che lo porta al nuovo record di 2,315 euro/kg. Superato anche il vertice alto della quotazione a forbice del 21 settembre. Dal precedente tetto raggiunto
Modena - Calo delle macellazioni suine, minore richiesta di tagli da parte di alcune industrie e paura della peste suina africana (Psa). Secondo Maurizio Moscatelli, direttore commerciale marketing di Granterre, sono queste le cause che hanno portato al blocco delle quotazioni dei valori dei suini grassi da macello effettuato dal Garante nell’ultima seduta della Cun
Parma - Ci si aspettava una seduta particolarmente tesa, dopo l'ulteriore aumento del vivo che il giorno prima ha ulteriormente ritoccato il record storico, e dopo la seduta precedente, in cui gli aumenti sui tagli erano stati pochi. I macellatori, forti di una riduzione dell'8,5% delle macellazioni nell'ultima settimana e di meno chili disponibili dovuti
Milano - Per assicurare una maggiore stabilità al mercato e sostenere la programmazione delle imprese in ottica di filiera, in diverse occasioni è stata sollevata l’ipotesi di adottare una cadenza delle quotazioni dei suini da macello e dei tagli freschi non più settimanale, ma mensile o bimestrale. Sarebbe possibile? È stato chiesto a Borsa Merci
Parma - Non si ferma il rialzo dei prezzi del suino italiano. Nonostante i segnali di rallentamento dai mercati europei, gli allevatori italiani mostrano ancora una volta i muscoli. Il rialzo, sul pesante Dop, vale rispettivamente 3,4 centesimi sul minimo e 2 centesimi sul massimo della forbice elaborata settimana scorsa. Le quotazioni record vengono così
Parma - Mentre il prezzo del suino italiano continua a crescere, l'Europa ha vissuto nello stesso periodo settimane abbastanza stabili. È di pochi minuti fa un segnale apparentemente modesto, ma che segna un'inversione di tendenza in un Paese che spesso è stato da traino per la suinicoltura. Ci riferiamo ai 10 centesimi che la carcassa
