Parma – Non accenna a diminuire la caduta del costo del vivo. Anche oggi, la Cun ha decretato 4 centesimi in meno, spingendo i prezzi a valori paragonabili a quelli di fine luglio: 2,03 euro/kg per il pesante Dop, 1,97 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg, 1,892 euro/kg per il non tutelato più costoso. Si tratta di una perdita di 17,3 centesimi in 5 settimane, con una media ormai di 3,5 centesimi a seduta. Di seguito il confronto degli ultimi cinque cali autunnali:
| Picco estivo (euro/kg) |
Partenza calo autunnale | Prezzo dopo 5 settimane di calo (euro/kg) | Var. % | |
| 2025 | 2,203 | 2 ottobre | 2,030 | -7,8% |
| 2024 | 2,387 | 31 ottobre | 2,223 | -6,9% |
| 2023 | 2,329 | 9 novembre | 2,267 | -2,7% |
| 2022 | 2,072 | 4 novembre | 2,005 | -3,7% |
| 2021 | 1,713 | 26 agosto | 1,599 | -6,7% |
Si tratta decisamente del calo più repentino degli ultimi anni. L’industria si aspetta che anche i macelli facciano un passo indietro con i listini sui tagli freschi. Cali che sono stati importanti soltanto nelle prime due settimane di ottobre (leggi qui e qui), ma che poi hanno frenato di colpo fino al listino molto conservativo pubblicato settimana scorsa (leggi qui). Cosa succederà domani? Riusciranno i macelli a resistere alle pressioni dei trasformatori?