Cun suino vivo: quotazione a forbice 1,79-1,80 euro/kg

2022-07-07T14:35:05+01:007 Luglio 2022 - 14:35|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: |

Parma – Come anticipato settimana scorsa (leggi qui), il prezzo del suino vivo italiano (quello Dop superiore ai 160 kg) tocca la quotazione record di 1,801 euro/kg. Si tratta in realtà di una quotazione a forbice, tipica dei momenti di tensione tra gli allevatori e gli altri attori della filiera, quando viene firmato una sorta di compromesso. In questo caso gli allevatori hanno riconosciuto un valore di mercato compreso tra gli 1,791 e gli (appunto) 1,801 euro/kg. L’ultima quotazione superiore agli 1,80 euro/kg era datata 16 dicembre 2019, nel pieno della bufera causata dal boom delle importazioni in Cina. Gli altri valori di riferimento sono 1,731/1,741 euro/kg per la classe Dop 152/160 kg (un valore addirittura superiore al 2019) e 1,672/1,682 per il non tutelato 160/176 kg, che quindi supera la quotazione dello spagnolo di 2-3 centesimi. Quindi l’aumento oscilla tra i 3,5 e i 4,5 centesimi. Una piccola decelerazione rispetto ai 4,9 di settimana scorsa, ma la velocità con cui i prezzi sono tornati ad aumentare è sempre molto sostenuta: si tratta del 14% in più rispetto alla quotazione di fine maggio. Fino a quando durerà questa tendenza? Difficile a dirsi, ma sicuramente siamo ben lontani da un punto di equilibrio. E’ di stamattina la diffusione dei dati Ahdb (leggi qui) sulla produzione suinicola, che in Italia nel primo trimestre registrano un calo dell’8% della produzione di carne suina. Gli allevatori si dichiarano ancora in difficoltà a sostenere i costi, anche se ultimamente qualcuno di loro ha iniziato a percepire una volontà più decisa a trovare una soluzione da parte dell’intera filiera.
Settimana prossima verrà superato il record del 5 dicembre 2019 (1,809 euro/kg)? Anche questo è difficile a dirsi. L’ultima quotazione a forbice è stata concordata lo scorso 10 marzo (1,45-1,50 euro/kg, altri tempi…) ed era arrivata subito dopo il mancato accordo del 3 marzo, quando la Cun aveva registrato un “non formulato”. Non dimentichiamo che l’industria deve fare i conti con un calo delle vendite in Gd, fortunatamente compensato dalle buone performances del discount e dall’ottimo momento vissuto dall’Horeca.

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