Cun tagli freschi: primo non formulato dopo un anno. I macelli volevano aumentare i prezzi delle cosce Dop, ma l’industria si è impuntata

2025-06-03T11:39:14+02:003 Giugno 2025 - 11:39|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: |

Parma – L’ultimo non quotato, sui tagli di carne suina, era datato 24 maggio 2024. In questi 12 mesi, mentre nelle trattative del giovedì tra allevatori e macelli abbiamo visto 4 ‘non formulati’ e 9 forbici, la Cun del venerdì aveva dato segnali di maturità, assorbendo e incassando colpi anche durissimi, come le cosce Dop quotate a 6,50 per un mese l’anno scorso, ma riuscendo sempre a fare una sintesi. La scorsa settimana, questo non è avvenuto. Il suino è calato meno del previsto (‘soltanto’ il 3,1% nelle ultime tre settimane, leggi qui), e i macelli sono entrati in commissione convinti di poter strappare un segno ‘+’ sulle cosce Dop. L’industria ha risposto picche. Assente il garante dei macelli, il garante terzo non ha potuto far altro che certificare un nulla di fatto.

Sono quindi le cosce destinate alla produzione dei prosciutti tutelati l’oggetto del contendere. Dopo un biennio 2023/24 con medie d’acquisto superiori ai 6 euro, la maggior parte delle produzioni è andata in sofferenza (le cosce sigillate per il prosciutto di Parma sono state soltanto 6,7 milioni) e la media quest’anno è scesa a 5,785 euro/kg, il che aveva provocato segnali incoraggianti su aprile, come il +3,3% mese su mese delle cosce per Parma (leggi qui). L’industria chiede quindi una maggiore stabilità dei prezzi per evitare che una nuova impennata riporti giù le produzioni. Dall’ altra parte i macelli temono che il prezzo del suino torni alle stelle quest’estate, e vogliono assolutamente monetizzare la parte più pregiata del suino.

Sul fronte estero, interessanti i movimenti al rialzo (mezzo centesimo) del suino olandese, sia vivo (1,64 euro/kg, +5,8% dal 18 aprile) che carcassa (2,02 euro/kg, +6,3% dal 14 aprile e ritorno sopra i 2 euro dopo quasi un anno). Assestamento per la carcassa spagnola, che aumento di altri 0,8 centesimi dopo il mezzo centesimo di settimana scorsa e oggi è quotata 1,787 (Mercolleida). Ricordiamo che la carcassa spagnola è cresciuta di 53 centesimi da gennaio ad aprile (+42,7%) ed poi è stata ferma da metà aprile a metà maggio. Gli 1,3 centesimi di aumento nelle ultime due settimane (+0,7%) sembrano un segnale di forza degli allevatori spagnoli, che dopo il picco negativo di inizio anno (mai così male dopo il crollo del 2022) puntano decisi a sfondare gli 1,85 raggiunti lo scorso agosto avvicinandosi il più possibile al record storico di luglio 2023 (2,03 euro/kg). Sui tagli, da segnalare una controtendenza del Belgio, che dopo due settimane di calma vede aumentare di 5 centesimi costine e garetti, di 4 spalle e coppe, di 3/4 i lardi, di 3 le pancette e di 2 il fegato. Bollettino invariato in Olanda.

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