Copenaghen (Danimarca) – Dopo mesi di negoziazioni tra partiti, mondo agricolo, industria, associazioni e ambientalisti, la Danimarca ha trovato un accordo per l’implementazione della prima tassa al mondo sulle emissioni agricole. Un provvedimento che riguarda da vicino anche gli allevatori, che dovranno pagare un contributo in base alle quantità di gas serra emesso dai propri animali. Non a caso, questa imposta è stata ribattezzata ‘tassa sulle flatulenze‘.
Nello specifico, dal 2030 gli operatori del mondo agricolo dovranno pagare una tassa di 300 corone (circa 40 euro) per tonnellata di anidride carbonica equivalente emessa. L’imposta aumenterà a 750 corone (circa 100 euro) entro il 2035. Tuttavia, grazie a una detrazione fiscale del 60%, il costo all’inizio sarà di 120 corone (16 euro) e aumenterà fino a 300 corone entro il 2035. L’obiettivo, come fa sapere il ministro delle Finanze danese Jeppe Bruus, è di riuscire a convertire larghe fette di terreno agricolo (che attualmente occupa circa il 60% del territorio del Paese) in spazi occupati da foreste.