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Diretta Coronavirus/Accordo Ue: la sconfitta del Governo

2023-06-21T15:57:47+02:0010 Aprile 2020 - 09:30|Categorie: Mercato|Tag: , |

Bruxelles (Belgio) – “No al Mes, sì agli Eurobond”: questa la linea che il premier Conte aveva dettato ai tre dell’Ave Maria che si sono presentati al parlamento europeo. Ovvero: Paolo Gentiloni, commissario italiano alla Ue, il ministro dell’Economia ‘Furio’ Roberto Gualtieri e David Sassoli, presidente del parlamento europeo. Ne sono usciti con le ossa rotte. Abbiamo letto le conclusioni del documento finale, redatto dopo tre giorni di tira e molla. Così recitano:  “Il solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà che gli Stati si impegnino a usarle per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi di prevenzione collegata a Covid-19”. E poi ancora: “La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza. Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamenti economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità”. Si chiama Mes, non raccontiamo balle. Ma non è finita qui. Nel documento non si accenna minimamente agli Eurobond. Con in più gli olandesi che, dopo aver firmato turandosi il naso, hanno detto chiaro e tondo: “Siamo e resteremo contrari agli Eurobond”. Quello che hanno portato a casa i tre caballeros è dunque un ‘Messino’, più leggero ma sempre un accordo che ci vincola pesantemente. Facendo i conti in tasca alla Ue, forse riusciamo a incassare 35 miliardi di euro. Che non sono nulla al confronto di quello che ci serve veramente. Una flebile boccata di ossigeno. E senza neanche un ventilatore d’emergenza. Siamo in terapia intensiva. E ci resteremo a lungo. Speriamo di non morire prima.

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