Elezioni 2022 / L’agroalimentare nei programmi. Le proposte del Movimento 5 Stelle

2022-08-31T10:59:00+01:0030 Agosto 2022 - 10:12|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Roma – Il programma elettorale 2022 del Movimento 5 Stelle (leggi qui) si ‘apre’ con alcuni provvedimenti che mirano ad alleviare la pressione fiscale su aziende e cittadini, quali: la cancellazione dell’Irap; il taglio al cuneo fiscale per imprese e lavoratori; una cessione crediti fiscali strutturale; la maxirateazione delle cartelle esattoriali.

Tra le proposte, anche interventi sui welfare dei lavoratori: salario minimo di nove euro l’ora, stabilizzazione di ‘Decontribuzione Sud’ per creare posti di lavoro nel Mezzogiorno, rafforzamento del Reddito di cittadinanza, parità salariale tra uomini e donne. Da segnalare l’intenzione di sperimentare “una riduzione dell’orario di lavoro soprattutto nei settori a più alta intensità tecnologica. Le imprese che aderiscono al programma ottengono esoneri, crediti di imposta e incentivi aziendali per l’acquisto di nuove dotazioni tecnologiche e nuovi macchinari”.

Sul fronte agricolo, l’intenzione è incrementare gli investimenti nel settore idrico per ridurre la dispersione idrica nelle reti, completare gli invasi d’acqua, implementare l’utilizzo delle risorse idriche sotterranee e garantire la depurazione degli scarichi fognari e industriali.

Passando allo specifico dell’alimentare, il programma dice no al sistema di etichettatura nutriscore e sì alla promozione del meccanismo alternativo, il nutrinform battery. Un accenno va anche alla valorizzazione dei prodotti Dop e Igp e all’incentivazione della filiera corta.

Diversi gli interventi dedicati alle nuove tecnologie. Con l’intenzione di definire un piano industriale basato sulle tecnologie “strategiche per il futuro” come manifattura digitale, fintech, valute digitali, intelligenza artificiale e robotica, agrifoodtech.

Si parla anche di potenziamento e stabilizzazione decennale di Transizione 4.0, estendendo al piano la cessione dei crediti d’imposta sul modello del Superbonus. Ma anche di rafforzamento e stabilizzazione del Fondo centrale di garanzia per garantire liquidità alle Pmi con garanzie statali dall’80 al 100%; e del Fondo salvaguardia imprese che consente allo stato di entrare nel capitale di aziende in crisi per un tetto massimo di 10 mln di euro.

Sul fronte della transizione energetica, il programma parla della creazione di un nuovo superbonus energia imprese per investimenti a costo zero nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili.

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