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Regno Unito: quando l’hamburger è meglio dell’insalata

2013-03-27T16:50:27+02:0027 Marzo 2013 - 16:50|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Aberdeen (Regno Unito) – Insalata sul banco degli imputati. Secondo uno studio del professor emerito Hugh Pennington, della cattedra di batteriologia all’università scozzese di Aberdeen questa verdura può rappresentare un pericolo per la salute, più di hamburger e patatine. La provocazione del professor Pennington, pubblicata dal Sunday Telegraph, si basa anche sullo studio dell’ Health protection agency. Che, recentemente, ha analizzato un’epidemia di cryptosporidium (un microorganismo patogeno) che ha colpito circa 300 persone tra l’Inghilterra e la Scozia. Le analisi hanno dimostrato che a diffondere il microbo era stata proprio una partita di insalata contaminata. Al caso inglese si affianca quello americano. Negli States, infatti, il gigante del mercato agroalimentare Dole ha dovuto ritirare le sue buste di insalata già lavata dal commercio in dieci Stati Usa, dopo che il dipartimento della Salute del Tennessee ha trovato al loro interno campioni di listeria. Per essere certi di distruggere i patogeni che possono contaminare l’insalata, spiega Pennington, lavarla con l’acqua infatti non basta, servono temperature molto alte o detergenti con un alto potere antibatterico. L’unico sistema per rendere sicura al 100% l’insalata sarebbe sterilizzarla con radiazioni, come viene fatto nel caso dei dispositivi medici, ma secondo il professore di Aberdeen questa sarebbe una pessima pubblicità per il prodotto. L’insalata che viene venduta nei supermercati è invece sottoposta a bagni di sostanze chimiche che dovrebbero liberarla dalla presenza di possibili microorganismi patogeni, ma secondo il professore queste procedure spesso non sono sufficienti. Per questo, forse, ritiene più salubri hamburger e patatine fritte. (NC)

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