Export, innovazione e R&S: gli ingredienti per il successo dell’industria alimentare italiana

2015-06-17T18:28:50+02:0017 Giugno 2015 - 18:28|Categorie: Mercato|

Milano – E’ stata presentata oggi, all’interno del padiglione Cibus è Italia – Federalimentare, a Expo, un’anteprima della ricerca “Le performance delle aziende alimentari italiane e i fattori che le hanno rese possibili”. Commissionato all’Università Cattolica del Sacro Cuore da Fiere di Parma, in collaborazione con Federalimentare, lo studio ha seguito per sette anni (dal 2007 al 2013) 448 imprese rappresentative dell’industria alimentare italiana, un settore che in questo periodo è cresciuto, nel complesso, a un tasso annuo medio del 3,87%. I principali ingredienti del successo sono prima di tutto l’export: avere una strategia internazionale si è rivelato vincente soprattutto in un momento di difficoltà per il mercato interno. A seguire, gli investimenti per innovare i processi produttivi (90% delle aziende) e per sviluppare nuovi prodotti (78% delle aziende). La ricerca ha inoltre individuato relazioni significative tra crescita dei ricavi, redditività aziendale e dimensione aziendale. Un legame positivo esiste tra dimensione e redditività, non c’è, invece, relazione tra dimensione e crescita. L’aumento dei ricavi tende ad accompagnarsi a una minore redditività. La crescita è correlata positivamente alla posizione finanziaria netta (passa anche attraverso il reperimento di risorse con indebitamento). Ulteriori risultati saranno resi noti nei prossimi mesi.

 

In foto: il professor Fabio Antoldi, direttore del Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale (Cersi), Università Cattolica Sacro Cuore

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