Export salumi: più vicini gli Stati Uniti per i prodotti a breve stagionatura

2013-01-10T14:05:23+02:0019 Dicembre 2012 - 16:58|Categorie: Salumi|Tag: , , , , , |

 

Milano – Le Autorità statunitensi di Aphis (Animal and plant health inspection service) hanno ufficialmente riconosciuto l’indennità di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e delle Province autonome di Trento e Bolzano dalla malattia vescicolare del suino. Aphis ha dichiarato di aver valutato il rischio derivante dall’importazione di prodotti a base di carne suina a breve stagionatura dall’Italia e di aver ritenuto che le misure di sorveglianza, prevenzione e controllo attuate dall’Italia nelle quattro regioni e due province autonome in esame sono soddisfacenti per autorizzare l’importazione negli Stati Uniti dei salumi italiani. Il tanto atteso riconoscimento, la prima richiesta in questo senso, infatti, è stata avanzata nel 1997, rappresenta un primo, fondamentale passo verso l’apertura del mercato degli Stati Uniti d’America ai prodotti della salumeria italiana a breve stagionatura (salami, coppe, pancette, speck). Al momento, infatti, negli Stati Uniti è ammesso l’invio dei prodotti cotti come la mortadella e il prosciutto cotto, e dei prosciutti crudi stagionati oltre 400 giorni, a partire dai prosciutti Dop come il prosciutto di Parma e il prosciutto di San Daniele. “E’ da tempo che, come Associazione, ci battiamo affinché vengano messe in atto efficaci soluzioni per risolvere problemi di limitazioni all’export dei salumi, della carne suina e degli altri prodotti freschi, che ci provocano danni ogni anno per 250 milioni di Euro. La mancata vendita stimata è, solo per gli Usa, di circa 2.000 tonnellate, con un danno per le imprese di trasformazione che può essere quantificato in circa 18 milioni di euro ogni anno” ha dichiarato Lisa Ferrarini, presidente di Assica. (NC)

 

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