Farinetti ancora sul Prošek: “Guerra inventata dai marescialli della politica”

2021-11-18T08:50:21+02:0017 Novembre 2021 - 17:33|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , , |

Torino – La polemica sul caso Prošek si arricchisce di un nuovo tassello. Oscar Farinetti, patron di Eataly, qualche giorno fa in televisione si era dichiarato possibilista sulla querelle che riguarda il vino croato, suscitando le reazioni del presidente veneto Luca Zaia, molto coinvolto anche perché in passato era stato ministro delle Politiche Agricole. Oggi l’imprenditore piemontese ha rincarato la dose in un’intervista concessa al Corriere della Sera: “Quella contro il Prošek è una guerra inventata dai marescialli della politica che non hanno un tubo da fare”. Secondo Farinetti, la primogenitura spetterebbe al Prošek: “Un prodotto come il Prošek ha una storia, è una perdita di tempo occuparsi di quella cosa lì: 40 anni fa io lo bevevo, c’è una tradizione antichissima. Il vino dolce era in tutte le Venezie, poi siamo noi che abbiamo ‘rubato’ il metodo ai francesi per spumantizzarlo. Ma quando ho letto certe affermazioni su di me ho pensato: che brutto Paese è diventato l’Italia”. Quanto alla storia del nostrano Prosecco, sarebbe “talmente grande da poter sopportare la storia dei contadini dalmati che fanno vino da secoli”. La discussione poi, per vie traverse, passa sulla spinosa questione dell’italian sounding: “Il problema non è grave come ci viene raccontato, anche in termini numerici. E se ci imitano è perché noi italiani siamo leader. Il giorno che non ci imiteranno più sarà un problema”.

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