Farm to Fork/Pac 2021-2027 (1), Farinetti (Eataly): “Non c’è niente di peggio per i nostri prodotti del sovranismo alimentare”

Roma – Non delude mai Oscar Farinetti, patron di Eataly, quando si tratta di parlare chiaro. Nel suo intervento al convegno ‘Strategia Farm to Fork e Politica agricola comune nella prossima programmazione Ue 2021-2027’, realizzato in collaborazione con la rappresentanza della Commissione europea in Italia e ospitato, lunedì 8 novembre, proprio nella location di Eataly in piazzale XII Ottobre a Roma, ha commentato con particolare enfasi il tema della promozione dell’agroalimentare italiano all’estero: “Non andiamo a fare gli ignoranti nel mondo e a dire che la nostra roba è sempre la migliore. Non è vero. Per il trattamento delle carni di maiale la Spagna è avanti a noi, per il vino e i formaggi abbiamo molto da imparare dai francesi. La cosa più ignorante che possiamo fare è andare a dire che siamo i numeri uno in tutto. E c’è solo una cosa che batte l’ignoranza, dire che mangiamo solo italiano. Noi che siamo condannati a vendere la bellezza al mondo, dobbiamo risultare simpatici al mondo. Non possiamo dire: sentite, noi a casa nostra mangiamo solo italiano, o peggio in Sicilia solo siciliano, in Sardegna solo sardo… voi però ci dovete comprare il Parmigiano reggiano, il Barolo e il Barbaresco. Queste cose ci uccideranno. Non c’è niente di peggio, contro i nostri prodotti a denominazione, del sovranismo alimentare. Combattetelo, a prescindere da qualsiasi sia il vostro partito, perché è illogico”. Farinetti pone poi l’attenzione su un prodotto strategico per l’Italia, ma per il quale non è stato fatto ancora abbastanza in termini di comunicazione: l’olio extravergine di oliva. “Sapere quanto olio extravergine è fermo, in Italia, perché non si riesce a venderlo? Abbiamo convinto il mondo a spendere 20 euro per una bottiglia di vino, che dura 7 minuti in una cena per quattro persone, e non siamo capaci di convincerlo a spendere 15 euro per una bottiglia di olio extravergine italiano che dura un mese? È solo un discorso di narrazione, di storytelling. Eataly è ufficialmente a disposizione per qualsiasi progetto di narrazione in tutte le nostre location del mondo, ma sempre con grandissimo rispetto per le altre nazioni”.

Torna in cima