Roma – La nuova inchiesta della giornalista Giulia Innocenzi è stata presentata in anteprima al Parlamento europeo il 22 febbraio. Si tratta del documentario ‘Food for profit’ che mette al centro gli intrecci tra il potere politico e la cosiddetta ‘lobby della carne’. “L’obiettivo del film è quello di denunciare gli allevamenti intensivi in Europa che ricevono sussidi europei. Con la Politica agricola comune, noi cittadini li finanziamo con il risultato che arriviamo quasi al 20% del budget totale dell’Ue destinato a questi allevamenti”, dichiara Innocenzi. Il documentario è nato più di cinque anni fa e ha potuto contare sulla collaborazione della Lav (Lega anti-vivisezione), che ha coordinato le inchieste in alcuni allevamenti di Italia, Spagna, Germania e Polonia.
Proprio la Lav ha diffuso un comunicato in cui il documentario viene definito: “Un lavoro approfondito, che ha scoperchiato il vaso di pandora degli interessi di affaristi ed alcuni europarlamentari. Lo stretto legame tra lobby zootecniche e politica emerge dalle immagini realizzate con telecamera nascosta da un lobbista che ha registrato diversi incontri con alcuni europarlamentari di diversi gruppi politici e diverse nazionalità, tra cui alcuni italiani”.
La distribuzione di ‘Food for profit’ è indipendente e dipenderà dal supporto di comuni e cittadini interessati. Dal sito dedicato al documentario apprendiamo che i produttori esecutivi comprendono singole persone, enti e associazioni: Avaaz, Vice Italia, Vegan Grants, Green World, Fondazione Prima Spes, Davide Parenti, Sebastiano Cossia Castiglioni e Michiel Van Deursen.
Gli ultimi due sono imprenditori molto attivi nella promozione di un’alimentazione plant based. E ovviamente sono vegani, con investimenti importanti in aziende del settore plant based e proteine alternative.
