Vevey (Svizzera) – Nestlé ha concordato un accordo e una multa di 2 milioni di euro con le autorità francesi per violazione delle leggi sull’acqua minerale e trivellazioni illegali da nove pozzi (leggi qui). L’accordo è arrivato a seguito di due indagini condotte dai procuratori del tribunale di Épinal, nel Nord-Est della Francia.
Nestlé è stata accusata di aver utilizzato numerosi trattamenti di purificazione per l’acqua in bottiglia etichettata come “acqua minerale”. In Francia è illegale utilizzare tecniche di purificazione su prodotti idrici etichettati come “di sorgente” o “minerale”, poiché sono già considerati sicuri da bere in quanto provenienti direttamente da sorgenti naturali protette. Le analisi hanno mostrato che alcune sorgenti sarebbero contaminate da pesticidi o da batteri Escherichia coli, dunque l’unico modo per utilizzare le acque di queste sorgenti è proprio quello di depurarle.
In precedenza, la multinazionale aveva dichiarato di aver utilizzato filtri a carbone attivo e sistemi a raggi ultravioletti per la purificazione dei suoi marchi di acqua: si tratta però di procedure non consentite dalle autorità francesi di regolamentazione delle acque minerali.
“Dal 2023, tutte le attività di Nestlé Waters Supply Est sono conformi al quadro normativo vigente e sono in linea con le ultime direttive impartite dalle autorità”, ha spiegato un portavoce dell’azienda al sito Just-drinks. I marchi Perrier, Vittel, Contrex e Hépar sarebbero quindi ora pienamente conformi alle leggi francesi sulla produzione di acqua minerale naturale.