Giuliani (Conad): “Segnali positivi dai salumi, ma è il momento di abbassare il prezzo della materia prima”

2023-12-07T09:20:15+02:004 Dicembre 2023 - 08:55|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Sermide (Mn) – Vincenzo Giuliani, buyer freschi di Conad, commenta a Teseo by Clal il contesto di mercato dei salumi e delle carni suine: “I consumi non stanno dando ancora segnali di ripresa e soprattutto sulla carne fresca continuiamo a registrare flessioni a volume, mentre i salumi hanno dato negli ultimi due mesi segnali positivi, anche sui prosciutti Dop”. Prosegue Giuliani: “Il consumatore, finché gli stipendi restano fermi non ha altra scelta che cercare la convenienza e il risparmio per contrastare l’inflazione accumulata, per questo registriamo spostamenti di volumi su categorie merceologiche più convenienti, come le uova. Il consumatore riassortisce il suo basket di spesa spostandosi dentro la categoria, tra le categorie e anche cambiando più di prima il punto vendita. Un altro fenomeno evidente nei salumi più che nelle carni è il recupero del peso variabile a vendita assistita a scapito del libero servizio confezionato, anche in questo caso per effetto dell’euro/kg più conveniente associato a una maggiore frequenza di spesa. Per questo, a breve termine, non ci aspettiamo un’inversione di tendenza sulle vendite di carne suina e derivati”.

Inoltre, “si sta evidenziando anche la perdita di efficacia delle promozioni, in quanto i clienti preferiscono prezzi convenienti sempre, chiari e il più possibile schiacciati, questo spiega perché il value for money delle private label ne fa crescere la quota a discapito delle marche che continuano a puntare sugli hi-low delle promozioni”, prosegue il top buyer di Conad.

“In questa fase i macellatori sono schiacciati dai costi elevati della materia prima e da consumi stagnanti, se non in diminuzione, si lamentano al pari dell’industria di trasformazione. Bisogna ammettere che i numeri sembrano dare loro ragione e credo sia arrivato il momento di abbassare il prezzo della materia prima, in particolare del suino vivo. Da un lato i macelli devono sostenere prezzi elevati per i maiali, dall’altro faticano a piazzare la carne a prezzi che coprano i costi industriali. Uno degli effetti potrebbe essere l’ulteriore concentrazione sia nel settore macellazione ancora poco concentrata rispetto ai principali produttori europei sia nella trasformazione dove il fenomeno è già in corso da anni”, conclude Giuliani.

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