Bologna – Aprirà al pubblico il prossimo 5 settembre Grand Tour Italia, il nuovo progetto che sorge sulle ceneri di Fico Eataly World, chiuso definitivamente lo scorso 18 febbraio (leggi qui). È in corso oggi a Bologna la presentazione di quella che viene definita una celebrazione dell’eccezionale diversità culturale e gastronomica delle 20 regioni d’Italia.
All’interno di Grand Tour Italia ogni regione avrà infatti un suo spazio dedicato che comprenderà un’area paesaggistica e di promozione turistica, un’osteria tipica con gestione e menù che variano periodicamente, un mercato con prodotti tipici regionali e un’area didattica curata da Scuola Holden di Torino, per la parte storico-culturale, Coldiretti per quella agricola e Slow Food per la biodiversità enogastronomica. In programma corsi e lezioni di cucina, oltre a un programma di eventi culturali e folkloristici. Nota bene: l’ingresso al Parco e il parcheggio saranno completamente gratuiti, come anche molti corsi dedicati a minori e pensionati. Le attrazioni e i servizi permanenti saranno: uno spazio espositivo dedicato all’arte e alla fotografia contemporanea di Earth Foundation; la libreria ‘I Capolavori’ realizzata in collaborazione con la Scuola Holden; il Grand Tour Karting: un circuito indoor lungo oltre 500 metri; il Luna Farm, parco divertimenti dedicato alle famiglie; un centro congressi.
“Per il Centro AgroAlimentare di Bologna l’iniziativa presentata oggi è importante in primis perché propone un progetto imprenditoriale credibile per valorizzare asset pubblici strategici quali sono le aree CAAB dove sorge Grand Tour Italia”, afferma il presidente di CAAB, Marco Marcatili. “Grand Tour Italia è molto più di una semplice destinazione turistica”, afferma il fondatore Oscar Farinetti (foto). “È un omaggio alla straordinaria diversità e ricchezza culturale del nostro Paese, un invito a esplorare, gustare e vivere l’Italia in tutto il suo splendore. Un percorso di 50mila metri quadrati che offre ai visitatori l’opportunità di gustare l’Italia come mai prima d’ora”.
