Green Pea: Pisello Verde ma conti in rosso

2023-09-22T14:17:20+02:0022 Settembre 2023 - 12:45|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Mercato|

Visita al mall sostenibile inventato da Oscar Farinetti. Spazi vuoti e bilancio in perdita. Ma non farà la fine di Fico?

Di Angelo Frigerio

Oscar Farinetti è un grande affabulatore. Quando parla somiglia molto al ‘Bomba’, quel Matteo Renzi suo grande amico. Di recente lo abbiamo visto di frequente sia sui social sia sui giornali. Un po’ per lanciare il suo ultimo libro ‘10 mosse per affrontare il futuro’, un po’ perché, per sua natura, non riesce a stare zitto. E quando si parla molto, si rischia di dire anche molte cazzate. Nella presentazione del libro troviamo questa frase: “Le dieci mosse suggerite da Farinetti sono passi di una costruzione che non si improvvisa e che non si compie da soli: occorre un’intelligenza collettiva che può nascere solo da una profonda cultura condivisa. Così, con le note dell’esperienza e della passione, del talento e dell’ironia, l’autore costruisce una potente variazione sul tema delle ‘ricette per il successo’, rinnovandolo e arricchendolo per creare una sinfonia di storia e storie, la sola capace di ispirarci e muoverci all’azione e al cambiamento”.

Ricette di successo? Ma dove? Come imprenditore, Farinetti ha deluso. Eataly è un bellissimo progetto ma ha dovuto far entrare un socio al 52% (Bonomi con Investindustrial), con 200 milioni di euro, per rimetterlo in carreggiata. Fico finora è stato un flop clamoroso. E ha dovuto chiuderlo. Rimane Green Pea (Pisello Verde), il mall della sostenibilità, 15mila metri quadri, creato a Torino e lanciato circa tre anni fa.

Visto che continua a magnificarlo, ho voluto rivederlo “di persona personalmente”, come dice Tatarella nelle avventure del Commissario Montalbano. E l’impressione non è delle migliori. La visita ha luogo mercoledì 20 settembre 2023. Questa è la terza volta. Ma l’impressione è sempre la stessa: un buco nell’acqua, quasi come Fico.

La maggiore concentrazione di persone (cinque, dieci?) si trova al terzo piano, nei pressi del ristorante che serve i clienti un po’ nella serra e un po’ sulla terrazza. Ecco, se volete un locale tranquillo – moooooolto tranquillo – dove mangiare a Torino… questo è il posto giusto. Ed è proprio il terzo piano quello che ha subìto maggiori trasformazioni. Le pareti in cartongesso hanno permesso di rimodulare oltre metà dello spazio: dove prima c’erano postazioni di brand d’alta moda e di bellezza green (che già lo scorso anno erano coperti da pannelli con le scritte ‘Coming soon’), ora una tenda delimita lo spazio di accesso a quello che è stato battezzato Centro congressi The Place. Un unico ambiente comunicante, senza barriere, suddivisibile anche in quattro ambienti personalizzabili: due sale, una sala boardroom e un foyer. Tutti spaventosamente vuoti.

C’è inoltre la possibilità di accedere al giardino sospeso. “Il luogo perfetto per i tuoi eventi sostenibili”, si legge sul portale. C’è anche una Spa con due donne, due, che facevano il bagno nella piscina sospesa. Anche il secondo piano, dedicato alla moda sostenibile, e il primo, con articoli per la casa, brillavano per l’assenza di visitatori. Abbiamo visitato Green Pea in una giornata ‘sfigata’? Mah, gli stessi commessi ammettono che è tutto sempre molto tranquillo, magari meno nel fine settimana, ma la ressa non si vede comunque. “Dall’esterno la gente non capisce che si tratta di un centro commerciale, ma percepisce che si tratta di una concessionaria”, si lascia sfuggire un addetto riferendosi all’ampio spazio occupato dalle auto elettriche al piano terra. “E poi i prezzi sono generalmente alti”, ammette. Gli articoli in effetti, di alta gamma e sostenibili (in linea col progetto), non sono proprio alla portata di tutti.

L’analisi dei conti racconta poi una situazione problematica. Analizzando il bilancio 2022 di Green Pea Srl (Fonte: Creditsafe) troviamo quasi 7 milioni di euro di ricavi contro i circa 6,5 del 2021. Ma quello che spaventa sono il margine operativo lordo (Ebitda) di -188.880 euro e il risultato operativo (Ebit) di -374.904 euro, con una perdita di esercizio di 330.233 euro, a fronte di una perdita dell’esercizio precedente di soli 11mila euro. Insomma il pisellone verde di Farinetti continua a non tirare. Dopo la chiusura di Fico (leggi qui) sarà la volta di Green Pea?

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