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Il consorzio del Pecorino Romano si oppone alla Dop del cacio romano

2023-04-11T16:57:53+02:0011 Aprile 2023 - 16:57|Categorie: Formaggi|Tag: , , |

Macomer (Nu) – “Il consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop si opporrà con tutti i mezzi legali alla costituzione di una Dop cacio romano”. Si apre così un comunicato ufficiale del consorzio, con il quale annuncia la propria intenzione di difendere il comparto e i consumatori. “Allo stesso tempo il consorzio avvierà una battaglia con le istituzioni europee contro l’ordinanza della Cassazione che ingiustamente riconosce la legittimità dell’uso di un marchio che ricalca il nome della storica Dop”. Secondo gli esponenti del consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, quello del cacio romano sarebbe un marchio individuale e utilizzato soltanto in maniera circoscritta nel tempo, “non corrispondente ad alcuna tradizione produttiva”.

Il presidente del Consorzio, Gianni Maoddi, commenta: “L’ordinanza della Cassazione di fatto dichiara legittima l’esistenza sul mercato del cacio romano, sottolineando che non c’è assonanza che possa creare confusione fra i due prodotti né trarre in inganno i consumatori”. “La politica”, continua, “non può ignorare quello che sta accadendo, e deve sostenere non solo battaglie all’estero, come per esempio quella giustissima sul Nutriscore, ma anche battaglie interne al nostro Paese come questa. Facciamo appello anche alle associazioni di categoria affinché sostengano le nostre ragioni, a tutela di tutti”. Questa è “una decisione che, tra gli innumerevoli sostenitori del made in Italy e del sovranismo nostrano avrebbe dovuto, quanto meno, determinare una levata di scudi in favore della denominazione, primo fra tutti il ministero dell’Agricoltura, e invece tutto tace.  Si assiste alla sola schizofrenica presa di posizione di chi al mattino combatte contro l’Italian sounding, il pomeriggio aderisce alla causa contro il Consorzio e la sera promuove la creazione di una Dop cacio romano con l’obiettivo di indebolire e dividere una filiera fondamentale per i territori di produzione”.

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