Il pagellone della Gdo: critiche, like e condivisioni elevate. Cosa è successo?

2022-01-21T11:43:59+02:0017 Gennaio 2022 - 12:00|Categorie: in evidenza, Mercato, Retail|Tag: , , , , , |

Di Angelo Frigerio, Federico Robbe e Luigi Rubinelli

Venerdì 14 gennaio 2022 abbiamo pubblicato Il pagellone della Gdo. Per tutta la settimana si sono succedute le singole schede dei gruppi o delle aziende analizzate.

Abbiamo ricevuto moltissimi assensi e anche diverse critiche. Grazie a tutti per quello che avete scritto, pubblicamente e privatamente.

Prima di analizzare le critiche (grazie nuovamente, servono, eccome che servono), riassumiamo il metodo che abbiamo adottato per stilare la classifica:

  • abbiamo utilizzato i dati Nielsen su 20 anni, soffermando l’attenzione sull’ultimo anno, sui 10 principali attori per quota di mercato espressa.
  • gli attori, come la Gdo, sono molto variegati, alcune volte sono dei gruppi (es: Végé, Agorà), altre volte sono singole aziende (es: Esselunga, Lidl).
  • i dati che Nielsen rilascia, a pagamento, sono pubblicati da diversi decenni e quindi costituivano per noi una fonte autorevole sulla quale lavorare.
  • Il criterio di scelta è stato: la classifica delle prime 10 insegne nel primo semestre 2021 più altre tre insegne (Aspiag, Crai, D.It) presenti nella classifica supermercati, sempre nei primi sei mesi del 2021 (Dati Nielsen).

Ogni scheda analizzava questi item:

  • la crescita della quota di mercato,
  • lo sviluppo dei format,
  • lo sviluppo delle Mdd – Marche del distributore,
  • l’approccio alla sostenibilità,
  • i servizi al cliente.

La scheda è divisa in due parti: l’analisi e il commento.

Ogni item ha espresso un voto.

È un metodo sbagliato, sufficiente, ottimo, migliorabile? Ogni risposta è valida, ma un metodo, se dichiarato per iscritto come abbiamo fatto, è tale. Giochiamo a viso scoperto, ci mettiamo la faccia, addirittura con i voti.

Il pagellone finale ha riassunto i 5 item elencando in ordine decrescente i voti migliori ottenuti dai singoli gruppi o aziende. Anche questo è un metodo, opinabile fin che volete, ma è un metodo e segue la linea della trasparenza.

Perché abbiamo pubblicato solo 10 schede di aziende-gruppi più tre estensioni? Perché era impossibile parlare di tutti i gruppi e di tutte le aziende della Gdo, sono decine e per molti mancano informazioni. Alcuni esempi: qual è la quota di mercato di Tosano, di Lando, di Tirelli o di Aldi? Quanto pesano le Mdd, le marche del distributore in ogni azienda? E via dicendo. Impossibile paragonarle a Conad o a Esselunga. Per fare le schede non abbiamo coinvolto nessuna azienda, avremmo rischiato di fare dei publiredazionali. Ci siamo avvalsi delle informazioni di redazione, delle visite nei punti di vendita, dell’analisi dei siti on line.

E abbiamo pubblicato il tutto: informazioni numeriche e qualitative, i giudizi e i voti.

Le critiche che abbiamo ricevuto sono diverse e riguardano:

  • Non si possono confrontare gruppi di acquisto e centrali con singole aziende (ad es: Agorà vs Esselunga) hanno detto alcuni lettori. È vero in parte, ma abbiamo dichiarato che avremmo preso in considerazione soltanto i primi 10 della classifica Nielsen più tre estensioni e su quelli lavorato. Nelle schede dei singoli gruppi (es: Selex, Agorà, Gruppo Végé) abbiamo citato alcune aziende associate con alcune caratteristiche. Non abbiamo fatto un’analisi verticale per il poco spazio a disposizione e per i pochi dati pubblici.
  • Altri lettori hanno manifestato disappunto perché Aspiag non rappresenta l’intera Despar che ha al suo interno aziende che si stanno organizzando molto bene (es: Cannillo). Vero, certo che è vero, ma abbiamo rappresentato Aspiag, sempre per la scelta di cui sopra, ma anche per i risultati interessanti raggiunti, ad esempio con la pubblicazione del bilancio di sostenibilità. È una scelta che ha voluto premiare i migliori.
  • Nella classifica mancano molte aziende interessanti (Pam, Finiper e Unes, Aldi). Vero, ma lo abbiamo dichiarato nella metodologia che non le avremmo prese in considerazione. Ci sarebbe piaciuto parlare di Tosano, di Sole365, di Todis e di tanti altri ancora, ma avremmo deviato dalla metodologia e quindi non lo abbiamo fatto.
  • Non si possono pubblicare informazioni numeriche a fianco di informazioni qualitative. Scusate: ma chi l’ha detto che non si può. Non tutti i giudizi possono basarsi su dati numerici. Per ciò che riguarda i giudizi basta essere trasparenti e firmare le schede con nomi e cognomi: Angelo Frigerio, Federico Robbe e Luigi Rubinelli. È un metodo sicuramente giornalistico, basato su conoscenza e esperienza pluriennale.
  • Alcune volte le classifiche del pagellone finale non riflettono le informazioni qualitative delle singole schede. Può darsi che non tutti si ritrovino nel nostro giudizio finale. Ma non abbiamo la pretesa di piacere a tutti.

Ci sono state altre critiche, alcune ironiche e altre malevole che tralasciamo, perché non interessanti.

Da bravi giornalisti accettiamo le critiche e cercheremo di migliorare il nostro lavoro nel futuro. I numeri di visualizzazioni e soprattutto di like e condivisioni raggiunti dal pagellone sono elevati. Fra sito Alimentando.info e Linkedin, al momento si contano circa 190mila visualizzazioni. Un risultato che va oltre ogni aspettativa. E di questo ringraziamo tutti, chi era d’accordo e chi no, sul lungo articolo a schede che abbiamo pubblicato (leggi qui).

Grazie.

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