Inchiesta falsi prosciutti Dop: il Consorzio San Daniele chiede 300mila euro per danno d’immagine

2022-03-02T14:50:06+02:002 Marzo 2022 - 14:49|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , |

San Daniele del Friuli (Ud) – Dopo il rinvio a giudizio dello scorso giugno, è approdato in dibattimento il processo nato dall’inchiesta sui falsi prosciutti Dop, con l’accusa di aver utilizzato maiali di genetica non ammessa dai disciplinari. Tra gli imputati ci sono 16 persone fisiche (in prevalenza allevatori e imprenditori) e nove persone giuridiche (aziende agricole e i due istituti per il controllo e la certificazione dei prodotti, Ineq e Ipq, cancellati dal registro delle imprese). Il reato ipotizzato è frode aggravata in commercio, contraffazione del marchio Dop, truffa per ottenere contributi regionali. Il Consorzio si è costituito parte civile con l’avvocato Luca Zanfagnini, già in udienza preliminare, e ha chiesto 300mila euro per danno d’immagine. La cifra è stata quantificata, spiega il Messaggero Veneto, considerando l’impegno finanziario sostenuto dal Consorzio in spese pubblicitarie, con l’obiettivo di tamponare il danno reputazionale subito fra il 2018 e il 2019, quando le inchieste della procura di Pordenone e di Torino ebbero un grande risalto mediatico. Rispetto ai mancati guadagni, invece, non è stato chiesto un risarcimento perchè il contraccolpo sulle vendite è stato limitato. La procura ha inoltre escluso l’ipotesi di associazione per delinquere, contestata in origine a otto indagati su 24.

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